venerdì 27 settembre 2024


05/06/2018 06:28:55 - Manduria - Attualità

Il quartetto, che da anni porta in giro nel mondo lo strumento italiano per eccellenza, si è esibito in due apprezzatissimi concerti a Kiel e a Wolfsburg

 

L’Hathor Plectrum Quartet è ritornano per la quinta volta in Germania.

Il quartetto, che da anni porta in giro nel mondo lo strumento italiano per eccellenza, si è esibito in due apprezzatissimi concerti a Kiel e a Wolfsburg: “pubblico entusiasta 90 minuti senza pause; due bis seguiti da un’ovazione del pubblico”, come recita una recensione tedesca.

Questo gruppo, di cui fa parte anche l’artista manduriano Roberto Bascià, sta accendendo la curiosità sul mandolino in ogni angolo del mondo ed è riuscito ad affascinare anche Antonella Ruggiero (che ha deciso di inserirlo nel suo nuovo album, in uscita in autunno). Ha collaborato con le orchestre di stato del Guatemala, del Turkmenistan e si accinge a partire per una tournée di 20 date in Brasile. Date queste, quella tedesca e quella brasiliana, moralmente patrocinate dai Comuni di Manduria, Molfetta, Bitonto, Avetrana e Mola di Bari, oltre a rientrare nella Programmazione Puglia Sounds Export 2018.

Solo curiosità verso uno strumento tanto famoso e rappresentativo dell’Italia all’estero (trittico d’eccezione con spaghetti e pizza) o c’è dell’altro?

Il mandolino, come lo era per i nostri emigranti (evocatore di suoni e luoghi), anche questa volta è un collante tra 4 ragazzi (Antonio Schiavone, mandolino; manduriano Roberto Bascià, mandolino; Fulvio S. D’Abramo, mandòla; Vito Mannarini, chitarra, prima di tutto si divertono a stare insieme.

«Non affronti tante tournée, tanti spostamenti all’estero, per anni, se non stai bene con gli altri» dicono convinti.

Antonio è l’ideatore del quartetto. Quasi 10 anni fa fu lui a pensare di mettersi “in proprio” e provare questa avventura da soli, una volta diplomatisi tutti al Conservatorio “Piccinni” di Bari.

E di strada (letteralmente) ne hanno fatta tanta: chilometrica ed esperienziale, come dimostrano i tanti aneddoti che ci raccontano: dal comunissimo smarrimento di valigia in aeroporto e conseguente concerto con abiti da viaggio, ad una donna in Germania che dimostrava il suo affetto picchiando, ad un ricevimento in Ambasciata in El Salvador finito a cantare “Pensiero Stupendo” col corpo diplomatico, all’emozionante attraversamento a piedi della frontiera tra Kazakistan e Kirghizistan; dalla gente che in Argentina andava a trovarli in albergo per un autografo o una foto e per mostrare loro i mandolini dei nonni italiani, al concerto su un palco poggiato sull’acqua di un fiume in Cina.

«Siamo assolutamente certi che il mandolino può avere un futuro perché ha avuto un passato nobile» sottolineano i componenti dell’HPQ.











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