venerdì 27 settembre 2024


08/06/2018 08:23:41 - Manduria - Attualità

Va depositato entro il 17 giugno

 

Il ricorso avverso il decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Manduria per infiltrazione mafiosa si farà.

L’ufficialità è arrivata in queste ultime ore. Ad approntarlo saranno l’avvocato amministrativista Angelo Vantaggiato e l’avvocato manduriano, vice sindaco per gran parte della scorsa consiliatura, Gianluigi De Donno. Da quel che si sa, i due legali sono al lavoro già da qualche giorno. Il termine entro cui impugnare l’atto del presidente della Repubblica è ormai prossimo: il 17 giugno. Essendo questa una domenica ed essendo gli uffici giudiziari chiusi anche al sabato, l’atto va depositato, pertanto, entro venerdì della prossima settimana.

Intanto lo stesso De Donno, fra i relatori della recente conferenza sui contenuti del decreto di scioglimento (sono intervenuti, come è noto, anche il giudice Giuseppe Tommasino e il sindaco di Parabita Alfredo Cacciapaglia), commenta, dal proprio profilo facebook, il silenzio che è seguito all’appello rivolto in quell’occasione alla città.

«Come interpretare il silenzio di coloro che, solo qualche giorno fa, lamentavano il silenzio dell’ex sindaco e degli ex amministratori sull’impugnativa dinanzi al Tar del decreto di scioglimento, adombrando che la mancanza di una pubblica presa di posizione equivalesse quasi a ritenere giusto il provvedimento e portando ad esempio il sindaco di Parabita?» si chiede De Donno. «Non una voce si è levata dalla tribuna di costoro, così pronti a stigmatizzare il silenzio altrui, ma che oggi sembrano non avere più nulla da dire, a fronte della pubblica iniziativa di ricorrere assunta da un comitato di semplici cittadini e di ex amministratori, con la toccante testimonianza di quel sindaco additato ad esempio.

È mai possibile che i tanti organizzatori di convegni e dibattiti sullo scioglimento del Consiglio di Manduria siano sull’altra sponda del fiume allorquando si tratta di aderire, almeno moralmente, all’unica strada che l’ordinamento riconosce per far giudicare ad un organo giurisdizionale la legittimità del provvedimento? O dobbiamo interpretare la mancanza di pubblica adesione sull’annunciato ricorso come intimo convincimento della fondatezza di quello scioglimento?

Mai come stavolta la tutela del nome di questa città non passa attraverso le belle parole o le manifestazioni di sdegno, ma solo attraverso una iniziativa unitaria che veda insieme ex amministratori e cittadini. Tutto il resto è solo strumentalizzazione a fini elettorali ma, lo si ricordi, il 2020 è lontano!».











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