martedì 24 settembre 2024


25/07/2018 08:29:09 - Salento - Attualità

Sono in consegna, in questi giorni nell’intero territorio di Porto Cesareo e Torre Lapillo, oltre 250 avvisi bonari indirizzati alle strutture ricettive presenti sui portali immobiliari ma non ancora censite nella banca dati comunale dell’imposta di soggiorno

 

Presenti su Tripadvisor e a caccia di recensioni positive ma invisibili per il Comune che, invece, dà la caccia alla preziosa tassa di soggiorno. Sono in consegna, in questi giorni nell’intero territorio di Porto Cesareo e Torre Lapillo, oltre 250 avvisi bonari indirizzati alle strutture ricettive presenti sui portali immobiliari ma non ancora censite nella banca dati comunale dell’imposta di soggiorno. L’amministrazione comunale guidata da Salvatore Albano invita le strutture destinatarie degli avvisi, nell’ottica dello spirito di collaborazione, di presentarsi presso gli uffici comunali al fine di regolarizzare la propria posizione ed evitare così conseguenze più gravi.

Dal regolamento del municipio cesarino si apprende che le categorie maggiormente interessate sono affittacamere, alloggi agrituristici, bed & breakfast, case e appartamenti vacanze, residenze turistiche e residence, case per ferie. Tutte quelle, cioè, per le quali ogni ospite è tenuto a versare, fino ad un massimo di sette giorni, un euro al giorno. I conti, dunque, sono presto fatti: prendendo in esame solo i mesi di luglio ed agosto e moltiplicando per 250 (considerando solo una stanza utile per struttura ricettiva; ma, ovviamente, i posti letto potrebbero essere tanti di più) i tre o quattro euro quotidiani non versati da una famiglia di composizione “standard”, si scopre che il Comune perde l’introito di almeno 60mila euro.

Senza considerare quanto è stato evaso in passato, son davvero tanti soldi. L’onere della segnalazione ricade interamente sul gestore della struttura ricettiva che, entro 48 ore dalla consegna dell’alloggio, ha l’obbligo della segnalazione del numero degli ospiti. Una regola che sfugge alla maggioranza dei gestori di strutture a conduzione familiare e di piccola dimensione. Ma, come si è visto anche nella vicina Nardò, le amministrazioni comunali si attrezzano andando a «spiare», soprattutto sui portali che offrono case vacanza e sui siti di recensioni, chi offre ospitalità. E, spesso, la recensione rivela non solo come si è stati trattati ma anche il periodo di permanenza ed i servizi offerti dall’attività ricettiva.











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