venerdì 27 settembre 2024


04/09/2018 09:24:55 - Manduria - Attualità

La turista accusa: “Sono stata cacciata dalla spiaggia”. Ma la Polizia locale ha applicato un articolo dell’ordinanza della Regione sulla balneazione nel 2018

 

Ormai va sempre più moda, fra i turisti che scelgono di passare le vacanze nel nostro territorio, di criticare a destra e a manca, e, come in questo caso, di tacciarci come incivili.

Alcune volte le critiche sono meritate, in tanti altri casi, invece, chi trasgredisce le regole sono proprio i turisti.

In un comunicato che ci è stato inviato dall’associazione “AIDAA”, si narra la (dis)avventura della signora Dorella Cuomo, residente in provincia di Cremona.

«Il fattaccio è avvenuto nei giorni scorsi nella spiaggia di San Pietro in Bevagna, comune di Manduria nel Salento Ionico, la signora Dorella Cuomo residente in provincia di Cremona che si trovava in vacanza da alcuni giorni si è recata in spiaggia insieme al suo cane, dopo aver tra l’altro preso visione in maniera precisa dei diritti e dei doveri inerenti ai cani in spiaggia, ma qui ha trovato i soliti benpensanti che hanno visto bene di chiamare i vigili urbani in quanto a loro dire il cane non poteva stare in spiaggia con la sua padrona» è riportato nel comunicato. «Una volta arrivata la polizia locale- ci dice la signora Cuomo che risiede a Sospiro in provincia di Cremona- ho spiegato  alla polizia locale che non c'erano i cartelli segnalatori e che sopratutto sull’albo pretorio del comune non c'era traccia di ordinanze di quel tipo e pertanto io avevo il diritto di rimanere nella spiaggia con il mio cane. A quel punto secondo la ricostruzione fatta dalla signora accade l'incredibile. Infatti la polizia locale, pur dandole ragione e non elevandole alcuna contravvenzione, la prega comunque di allontanarsi dalla spiaggia in questione, oppure di rinchiudere il cane in auto mentre c’erano 38 gradi e alle sue rimostranze la polizia locale risponde che il cane deve essere allontanato perchè "è poco etico tenerlo in spiaggia".

Ovviamente la signora ha immediatamente lasciato quella località di villeggiatura spostandosi in altra località ed ha contattato il presidente di AIDAA Lorenzo Croce che sulla vicenda cosi si esprime: “Le dichiarazioni dei vigili sono allucinanti, invitare a tenere il cane in auto perchè è poco etico portalo in spiaggia è quantomeno ridicolo, la signora ha fatto bene ad andarsene da li e invitiamo tutti i proprietari di cani che in questi giorni hanno subito simili vergognose vessazioni o ancora peggio siano stati multati a contattarci al nostro telefono amico per denunciare questi gesti di incivilità località come questa vanno boicottati”».

Sin qui il comunicato. La signora, insomma, non avendo trovato cartelli in spiaggia e non essendo riuscita a trovare le ordinanze che regolano la presenza dei cani sulla spiaggia, crede di “aver diritto”.

La realtà è decisamente diversa. Innanzitutto un Comune non può mettere un cartello contenente le disposizioni regionali, che valgono in tutta la Puglia e sono tante, ogni dieci metri di spiaggia… Lo si dovrebbe mettere nell’area maggiormente affollata della marina di competenza. Comunque si tratterebbe di un manifesto. E poi, in ogni caso, non è che se non si trova un cartello in cui c’è scritto che non si può rubare (è solo un esempio, chiaramente), si “ha diritto” a rubare.

La signora parla poi di assenza di ordinanze. Forse non sapendo che l’ordinanza viene emanata dalla Regione Puglia prima di ogni stagione estiva. Nell’ordinanza, si invitano tutti i Comuni a far rispettare quelle disposizioni.

Ebbene con il comma “r” dell’articolo 3 si vieta «la permanenza di qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola o guinzaglio, in aree non appositamente autorizzate, attrezzate e segnalate».

Insomma, è esattamente il contrario di ciò che asserisce la signora. I cartelli vanno apposti solo in quelle aree in cui il Comune, eccezionalmente, decide che è possibile portare in spiaggia i cani.

Poi c’è il comportamento dei vigili. Noi crediamo che, in questo caso, siano stati troppo buoni: avrebbero potuto elevare la sanzione alla signora e non l’hanno fatto, limitandosi all’invito a portare via il cane.

Ora, si può o meno essere d’accordo sulla norma che vieta la presenza di cani sugli arenili, ma non si può arrivare ad invitare la gente a «boicottare una località” per presunti “gesti di inciviltà”. La Polizia locale, in questo caso, ha esclusivamente applicato le disposizioni dell’ordinanza regionale e, sicuramente, la si può criticare, questo si, solo per non aver sanzionato la signora. Che, per concludere, è poi libera di tornare o meno a San Pietro in Bevagna, nel rispetto delle regole.

 











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