venerdì 27 settembre 2024


10/09/2018 13:17:59 - Manduria - Attualità

L’intervento di “Manduria Futura”

 

«La “puzza” che ammorba Manduria? Un problema reale per la città si trasforma in argomento di propaganda politica».

E’ l’opinione di “Manduria Futura”, il movimento che, cinque anni fa, ha espresso il sindaco Roberto Massafra.

«Al fine di evitare inutili perdite di tempo e ulteriore spreco di denaro pubblico, consigliamo ai signori commissari di studiarsi tutta la documentazione che sull’argomento “puzza” è stata prodotta dall’Amministrazione Massafra e dagli organi regionali di controllo ambientale (ci riferiamo all’ARPA) nel corso degli ultimi 5 anni» si legge in una nota della segreteria di “Manduria Futura”. «Tutte cose che i cosiddetti “movimenti” conoscono bene, ma che evidentemente fanno finta di ignorare per meri scopi propagandistici».

“Manduria Futura” entra dunque nel cuore dell’argomento.

«Per rendere più facile il compito di ricerca, ricordiamo che dalle ripetute indagini eseguite dalla stessa ARPA, è emerso che le fonti principali dei cattivi odori erano (e sono) due: il depuratore in contrada Laccello e l’impianto di compostaggio Eden 94 sulla via per S. Cosimo. Per quest’ultimo, circa un anno e mezzo fa, l’ARPA emanò un’ingiunzione ad adeguare gli impianti per superare la criticità odorigena, per ottemperare alla quale Eden 94 bloccò il conferimento dell’umido per alcuni mesi. Se Arpa ha consentito la riapertura, non resta che concludere che la fonte di inquinamento odorigeno sia stata eliminata, ma non abbiamo dati ulteriori perchè l’Amministrazione è decaduta.

Per quanto riguarda invece il vecchio depuratore, si ricorderà che da anni ci viene segnalata una grave situazione di inquinamento a seguito della inefficace depurazione effettuata da un impianto obsoleto e non funzionante. AQP ha sempre dichiarato che la soluzione del problema non poteva prescindere dalla costruzione di un nuovo depuratore, sinora ritardata per le ragioni a tutti note. Pertanto delle due l’una: o si continua a utilizzare, contro legge, un depuratore non funzionante che ammorba l’aria e avvelena la falda o si decide una buona volta per tutte di realizzare il nuovo depuratore, indipendentemente dal sito ove verrà localizzato».











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