lunedì 23 settembre 2024


24/11/2018 09:45:31 - Avetrana - Attualità

«Sava e Manduria mettano in funzione, rimodernandoli, gli impianti depurativi già esistenti»

 

«I 3 Commissari di Manduria si sono espressi per riconfermare il progetto del depuratore a Urmo Specchiarica voluto dall’Amministrazione precedente, dalla Regione Puglia e dall’AQP: si sperava che questi signori dovessero operare la normale amministrazione e non occuparsi anche di quel maledetto sito. Non c’era e non c’è alcuna minaccia di sanzioni da parte della Comunità Europea: da “censori” non vi è venuto alcun dubbio sui costi totali e vedere altre reali soluzioni soprattutto più economiche e meno impattanti sul territorio? Se c’è davvero la cosiddetta “emergenza sanitaria”, non è più semplice chiedere a Regione ed a AQP di ristrutturare l’attuale depuratore con minor spesa e con tempi molto più ristretti?

La conferma di quella posizione a Urmo danneggia non solo il vicino ma distrugge anche quel poco di economia che può venire da quel minimo di turismo esistente a Chidro e a S. Pietro in Bevagna.

La comunità di Avetrana ha solo questa possibilità economica, non ha sbocchi sul mare. Quanti danni hanno fatto i confini provinciali con le sperequazioni tra paesi che hanno parecchi chilometri di costa, ma che spesso non sanno come gestire, ed altri paesi con nemmeno un metro di spiaggia. E’ deplorevole e ingiustificabile la difesa ad oltranza dello status quo. Eppure molti abitanti dei paesi vicini con il pagamento delle tasse sulla casa al mare (specie IMU per la seconda casa) contribuiscono a rimpinguare le casse del comune di Manduria ricevendo in cambio che cosa? NULLA! Non è pensabile che alla fine del 2018 Specchiarica e Torre Colimena non hanno ancora l’acqua potabile!

Signori Commissari dove siete? Dobbiamo lottare per questo, fare una politica per rivendicare i riaggiustamenti del territorio e creare consorzi per la gestione locale.

A cosa servono 3 Commissari se poi tutto resta come prima? Ci saremmo aspettati una dialettica interna al triunvirato, una qualche richiesta di dibattito con i referenti politici e non solo del posto per mantenere  la pace sociale, invece…. si è optato, come al solito, per la formula più comoda e così si è tirato in ballo la parola magica: “emergenza sanitaria”. Questo modo di fare politica alla gente di strada non è comprensibile. Il depuratore non è un’opera strategica ma solo un modo di trattamento dei reflui con metodi moderni e sempre con un occhio all’economia reale, non deve consumare altro territorio e soprattutto deve salvaguardare l’ambiente.

Come si giustificano i 3 Commissari che sembrano ben allineati con AQP? Sono arrivati perché sembrava che fosse esplosivo il tessuto socio-amministrativo manduriano. Ma era proprio così? O forse non c’è stata sovrastima della forza del male? Molti errori ci sono stati nell’Amministrazione precedente, in verità non atti contrari alla legge, ma solo una certa sensibilità a richieste di alcuni possidenti per la loro presunta vicinanza al sito alternativo dei Serpenti.

Stravagante e stupefacente poi la politica del sindaco di Sava Iaia che, pur di allontanare dal suo paese la lavorazione dei propri reflui – magari a Urmo che dista 18 km -, cerca in tutti i modi di ottenere il risultato con querele e denunce. E’ mai possibile che in più di 30 anni a Sava non sono riusciti a mettere in funzione il proprio depuratore esistente sulla strada per Francavilla continuando ad avere su questo territorio quasi ottomila pozzi neri che devono pur essere ripuliti? E chi paga per questa situazione?

Queste due realtà dell’entroterra, Manduria e Sava, attualmente interessate alla nuova depurazione possono singolarmente, o insieme, trovare soluzione al proprio sistema di depurazione attivando tutte quelle progettualità che hanno ed utilizzando siti e strutture esistenti per le quali, specie a Sava, ci sono le basi per un progetto finale di buon livello. La denuncia alla Regione  è un vero e proprio autogol: come si giustifica l’intervento delle IENE, il non ritrovamento del faldone del vecchio depuratore con la non risposta di accesso agli atti? Voler escludere Avetrana dalla discussione del progetto appare come una politica miope e insensata. La progettualità di un’opera altamente impattante sul territorio coinvolge tutte le comunità dei paesi gravitazionali. Chi crede di portare la puzza dei reflui in casa del vicino e lontano dalla propria si sbaglia di grosso! Non siamo né fessi né cretini.

In definitiva il depuratore consortile Sava – Manduria a Urmo Specchiarica non deve essere costruito perchè rappresenta un’opera, molto costosa, che potrebbe stimolare nefasti appetiti senza risolvere il vero problema, che invece va impostato con il pieno rispetto delle volontà popolari, dell’ambiente, del risparmio di territorio e nell’economia costi/benefici. Solo delle menti “strane” possono pensare di spendere, in questo periodo di vacche magre, delle somme stratosferiche! Noi continueremo a lottare con tutte le nostre forze, con il ricorso al TAR e, se sarà necessario anche al Consiglio di Stato, perché non vogliamo vergognarci con i nostri figli e nipoti»

 

Comitato per la Tutela del Territorio

Associato a Italia Nostra











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