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23/12/2008 11:27:19 - Manduria - Appuntamenti

Il pittore svizzero li realizzò alla fine del ‘700

 
Gli acquerelli di Louis Ducros tornano a Taranto: il 30 dicembre approderanno al Museo Nazionale Archeologico che ha ottenuto dal Rijksmuseum di Amsterdam di poter esporre i dipinti realizzati nel 1778 nel corso di un Grand Tour che coinvolse quattro nobiluomini olandesi e un inglese che attraversarono la Penisola passando per Roma, la Puglia, la Calabria e la Sicilia. Le tele tornano per tre mesi nei luoghi dove furono dipinte dopo essere state custodite per oltre due secoli nelle sale del principale museo olandese.
L’Amministrazione Comunale di Taranto è riuscita ad organizzare l’esposizione ad un anno esatto dalla riapertura del Museo Archeologico e l’ha presentata ieri a Roma.
«E' un evento importante, direi storico – spiega Angela Mignogna, assessore alla Cultura di Taranto – perchè siamo riusciti ad ottenere opere d’arte di grandissimo valore che testimoniano la vita e mostrano i paesaggi di una Puglia che non c'è più. È un passo avanti per il nostro museo che così si apre a manifestazioni non solo legate alla Magna Grecia».
Saranno esposti un’ottantina di acquerelli che raffigurano Taranto, Bari e Lecce, Brindisi e Canosa, Gallipoli e Manduria, Giovinazzo e Monopoli, Egnatia o Canne della Battaglia, che il pennello di Louis Ducros, pittore svizzero che a lungo dimorò a Roma, consegnò alla storia dell’arte al termine di un lungo viaggio alla ricerca delle testimonianze dell’arte greca e romana. Il viaggio di Willem Carel Dierkens, Willem Hendrick van Nieuzerkerke, sir Nathaniel Thornbury iniziò nel gennaio 1778. Presto si aggiunse Nicolaas Ten Hove, maestro generale della Zecca dell’Aia, che coinvolse il pittore Ducros già noto per la sua capacità quasi fotografica di sintetizzare avvenimenti e di raccontare per immagini ciò che accadeva in quegli anni. Dal viaggio per la Penisola ne furono tratte 378 tele, conservate in Olanda dal Rijksmuseum in tre grandi album. Ora 15 di quei dipinti, con l’occasione della mostra, sono stati raccolti in una cartella pubblicata insieme al catalogo curato dallo storico dell’arte Andrea Emiliani, da Piero Massafra e Cosimo D’Angela.










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