L’ultima spiaggia per .. salvare il mare
Manduria e Avetrana scendono nuovamente in piazza questa sera per ribadire la propria contrarietà all’ubicazione del depuratore consortile nell’area adiacente a contrada “Urmo” e per rivendicare chiarezza sul recapito finale dei reflui sanificati e sullo scarico emergenziale. Benchè la condotta sottomarina sia stata eliminata dal progetto, resta l’incognita sul riuso dei reflui depurati. Nonostante non si conosca ancora la seconda parte del progetto (si attende che l’Arneo appronti un progetto per riutilizzare a fini irrigui le acque), la Regione non intende più perdere tempo: intende cantierizzare i lavori da gennaio. Lo hanno ribadito, senza mezzi termini, sia l’assessore regionale Borraccino, sia altri consiglieri regionali nel forum voluto dal sindaco di Sava Dario Iaia, che si è svolto giovedì.
Ma gli ambientalisti non intendono demordere. Si sono dati appuntamento per oggi pomeriggio, alle 16,30, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria di Manduria. E’ annunciata la presenza di alcune centinaia di avetranesi, forse i più determinati a non arrendersi, benché la situazione appaia disperata.
Dall’area della stazione ferroviaria partirà un corteo che, dopo aver percorso viale Mancini e via Pacelli, arriverà in piazza Garibaldi. Probabilmente, dopo un giro attorno alla piazza, sarà dato il via ad una serie di brevi interventi: vi è l’orientamento a concedere il microfono ai sindaci presenti (certi quelli di Avetrana e Torricella), e al presidente del movimento “Manduria Noscia” Mimmo Breccia.
Poi la manifestazione pacifica sarà sciolta.
«In una domenica pomeriggio qualunque, abbiamo organizzato una passeggiata pacifica insieme a migliaia di persone, conosciute e non..» il messaggio di Mimmo Breccia, fra i principali promotori della ennesima manifestazione di protesta. «Un fiume di gente coesa per un unico sacrosanto diritto. Sarà la nostra ultima occasione per cambiare le sorti del nostro insostituibile mare! Facciamolo per noi, dimostriamo a noi stessi che volere è potere. Anche con un minimo sforzo come questo si possono ottenere tante cose!
In fin dei conti non ci costa niente, è un’iniziativa che serve a riappropriarci del nostro diritto di pensare e manifestare liberamente! Se davvero i giochi sono ormai fatti, se veramente la volontà popolare dovrà essere calpestata, potremo dire alle nostre coscienze di averci provato!».
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