giovedì 26 settembre 2024


03/02/2019 10:21:50 - Manduria - Attualità

La replica di Eden 94

 

Resi noti i risultati del monitoraggio dell’Arpa eseguito nell’ottobre scorso e finalizzato all’individuazione delle emissioni olfattive che, da anni, ammantano, in determinati periodi dell’anno, il centro abitato di Manduria. A inviarli ai mass media è stato il meetup “Manduria Cinque Stelle”.

In autunno i tecnici dell’Arpa hanno indirizzato le proprie attenzioni verso il vecchio e malfunzionante depuratore e verso l’azienda Eden 94, che lavora e trasforma la frazione organica dei rifiuti in compost. In entrambi i casi sono stati rilevati di superamenti delle soglie massime. Crediamo, però, che sia presto per tirare delle conclusioni definitive: prima è necessario completare il monitoraggio di tutte le sorgenti potenzialmente inquinanti.

DEPURATORE - I risultati del monitoraggio del solfuro di idrogeno effettuato all’interno dell’area di competenza del depuratore hanno «mostrato una lieve tendenza a decrescere delle concentrazioni rilevate, sebbene abbiano confermato anche per il 2018 alcune criticità già evidenziate in passato dall’Agenzia 3,  in particolar modo per la postazione n.° 2, situata sul cancello perimetrale in prossimità del punto di scarico nel sottosuolo del depuratore».

EDEN 94 - Il monitoraggio olfattometrico ha avuto come scopo la determinazione delle concentrazioni di odore rilevabili dalle sorgenti diffuse areali di tipo attivo (biofiltro E1) e passivo (cumuli di materiale stoccato all’aperto). «Relativamente a queste ultime, sono stati eseguiti prelievi di campioni gassosi dai cumuli presenti nelle aree di maturazione primaria e secondaria, ritenendo tali fasi produttive caratterizzate da un significativo potenziale odorigeno.

Per quanto riguarda il monitoraggio condotto sui cumuli di maturazione primaria e secondaria, si rileva una non conformità rispetto al limite stabilito per le sorgenti di emissione diffuse di tipo passivo. Le concentrazioni rilevate risultano

ampiamente superiori al valore di 300 ouE/m3, con valori estremamente più elevati per il cumulo.

Si può affermare che lo stoccaggio all’aperto di materiale in maturazione primaria e secondaria rappresenta una notevole criticità emissiva, anche in considerazione dell’estensione delle relative aree. Si ritiene quindi imprescindibile la realizzazione, nel più breve tempo possibile, delle opere di confinamento delle attività a rischio osmogeno».

Eden 94 ha ricevuto da Arpa delle prescrizioni, che sta già attuando.

LA REPLICA DI EDEN 94 - «Abbiamo ricevuto da Arpa alcune prescrizioni, che stiamo già eseguendo. Sono state accertate violazioni che non cagionano danno o pericolo concreto alle risorse ambientali, urbanistiche e paesaggistiche, motivo per cui l’Arpa ha applicato l’art. 318 ter del decreto legislativo n° 152 del 2006 (il cosiddetto ravvedimento operoso) e non ha adottato altri provvedimenti invasivi, quali il sequestro».

L’azienda Eden 94, che da anni produce il compost attraverso la lavorazione della frazione organica riciclata, puntualizza alcuni aspetti importanti della vicenda.

«Hanno monitorato solo noi, oltre al vecchio depuratore. Tutte le altre sorgenti potenzialmente inquinanti della zona non sono state ancora interessate dal monitoraggio dell’Arpa. Come si fa, allora, ad arrivare alla conclusione, palesemente errata, secondo la quale l’inquinamento olfattivo che periodicamente si avverte a Manduria sia legato alla produzione della nostra azienda? D’altronde, anche il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto, in una lettera inviata al Comune di Manduria e all’Arpa, ha rimarcato che, per esprimere un giudizio, è necessario che si completino le verifiche anche presso gli altri impianti, per poi procedere alla valutazione “vento selettiva” Gli interventi indicati nelle prescrizioni inviate dall’Arpa sono già iniziati.

Alcuni opere saranno concluse nel giro di poche settimane. Per altre» chiarisce ancora l’azienda ubicata sulla via per il santuario di San Cosimo alla Macchia (è confinante con la discarica di contrada “Chianca”), «contiamo di completarle entro la fine dell’anno».

 











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