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16/01/2010 17:41:56 - Provincia di Taranto - Politica

Alla cerimonia è intervenuto anche il manduriano Gregorio Mariggiò

 
Il partito dei Verdi di Taranto si riorganizza in vista della costituente dell’ecologia, in programma il 6 e 7 marzo. Dopo il terremoto interno del luglio scorso, è stato nominato un garante ad interim su Taranto, nella persona di Roberto De Giorgi. A presentarlo, ieri, Gregorio Mariggiò, componente della segreteria politica nazionale.
  De Giorgi ha immediatamente chiarito il «nuovo corso» che il partito intende dare alla propria azione politica.
«Occorre tornare indietro a quando i Verdi nacquero come alternativa determinata ai tradizionali partiti per perseguire con tutte le proprie forze la difesa dell’ambiente» ha detto De Giorgi. «Per troppo tempo abbiamo dimenticato la nostra originaria vocazione, prestandoci ai giochi di potere e ai trasformismi della politica. Questo ci ha fatto perdere credibilità nei confronti della gente e soprattutto ci ha fatto perdere di vista l’importanza della nostra missione: la difesa e la salvaguardia dell’ambiente».
In una città come Taranto, devastata da scempi ambientali e da scelte nefaste, la presenza dei Verdi vuole essere importante. E’ stato già anticipato che, nel caso di indizione di referendum per la chiusura dell’Ilva, i Verdi voteranno a favore.
«Per dare un segnale concreto che si può pensare a un futuro diverso per questa città», ha spiegato De Giorgi.
  Per quanto riguarda le battaglie da condurre oltre i confini provinciali, i Verdi ribadiscono il proprio «no» al nucleare e alla privatizzazione dell’acqua, mentre si schierano a favore della nascita di una nuova coscienza ecologista che, come in Francia, «sappia recuperare all’impegno civile e politico tutte le migliori intelligenze, esperienze, associazioni, in un movimento federato per costruire una rete territoriale libera, diversa e aperta».
De Giorgi ha ammesso che sono stati già lanciati segnali alle propaggini locali di Legambiente e Wwf, confluite nel progetto di costituente ecologista a livello nazionale. Nel recente passato, il rapporto con queste associazioni si sarebbe incrinato a causa di una certa diffidenza nutrita verso un partito oramai divenuto poco rappresentativo dell’interesse ecologista. D’ora in poi, si è detto, aumenteranno gli sforzi per rendere il partito dei Verdi il più «trasversale» possibile, affinchè sappia rispondere alle istanze di tutti coloro che, al di là degli steccati ideologici, abbiano a cuore le sorti del pianeta.
  «Siamo convinti - ha detto Mariggiò - che la lotta ai cambiamenti climatici, al degrado degli ecosistemi e alla povertà sociale, debbano essere una priorità nell’azione di ogni governo e che per questo siano necessarie politiche coraggiose, capaci di assicurare un futuro anche alle generazioni che verranno».  










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