domenica 22 settembre 2024


17/03/2019 12:09:31 - Sava - Cultura

Dapprima il falò di lunedì sera, quindi le tavolate e i riti religiosi di martedì mattina

 

L’origine dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe sono antichissimi. Coincidono con l’equinozio di primavera e sono nati come riti ancestrali di purificazione agraria. Riti, fra sacro e profano, che sono molto simili in gran parte del Salento: consistono nel falò della sera del 18 marzo e nelle tavolate devozionali di San Giuseppe a mezzogiorno del 19, quasi sempre accompagnati dalle processioni dei fedeli con la benedizione del Santo.

Riti che saranno riproposti a Sava nuovamente quest’anno. Il primo atto nella serata di lunedì (18 marzo). Alle ore 19.30, presso l’area mercatale, l’associazione di promozione sociale “Gruppo Teatro Instabile dei Ribelli” propone, per il settimo anno consecutivo, l’accensione del falò di San Giuseppe.

«Un appuntamento, realizzato in collaborazione con l’Amministrazione comunale, atteso dai cittadini, che possono così riappropriarsi delle proprie tradizioni, perché non si può pensare al futuro se non si conoscono le proprie radici» afferma Sabrina Scaglioso, presidente dell’associazione “Teatro Instabile dei Ribelli”. «Durante la serata passato e presente si fonderanno insieme attraverso le tarante, la pizzica e i canti popolari intorno al fuoco.

E non potranno mancare di certo “Quaremma” e “Carniali”, fantocci riempiti di paglia che verranno bruciati nel falò, usanza, questa, ormai perduta in molti paesi: era una sorta di rito attraverso il quale si andava a purificare, mediante le  fiamme, i numerosi peccati dando così il via ad una nuova vita».

Il giorno dopo, ovvero martedì 19 marzo, su iniziativa della Pro Loco, decine di associazioni, scout e scuole si danno appuntamento in via Roma per le tavole devozionali.

«La popolazione savese offre pietanze cotte ai meno fortunati» ricorda la Pro Loco di Sava. «I cibi vengono esposti dal mattino sulle “mattre”, tavoli contenitori antichi che si usavano un tempo non solo per mangiare, ma soprattutto per conservare i cibi non consumati. La somministrazione viene fatta solo dopo la benedizione della fila lunghissima di “mattre” preparate da singoli cittadini e soprattutto dalle associazioni savesi. La Pro Loco è da tanti anni la coordinatrice dell’evento insieme al convento di San Francesco di Sava, dal quale parte il celebrante della S. Messa alle ore 12 circa».

Durante la mattinata, le tavolate vengono visitate da tre figuranti: San Giuseppe, Maria e Gesù Bambino, impersonati da operatori del Gruppo Culturale Savese. La “Sacra Famiglia”, in costume e seguita dalla banda, dopo aver percorso tutta via Roma, si ferma presso la tavolata del Gruppo Culturale Savese e qui assaggerà le tradizionali 13 pietanze.

Vi passano anche i figuranti della Sacra Famiglia seguiti dalla banda

«Siamo felici che la tradizionale festa di San Giuseppe si rinnovi anno per anno» afferma il sindaco Dario Iaia a nome dell’Amministrazione. «Si tratta di un evento caratteristico del nostro territorio, importante sia dal punto di vista religioso che civile. Infatti, accanto alla tradizionale celebrazione della SS. Messa e alla processione, anche quest’anno avremo le madie con la distribuzione dei piatti tipici del nostra terra e del pane benedetto e con i falò, tra i quali quello organizzato presso l’area mercatale».

 











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