lunedì 23 settembre 2024


26/01/2010 09:24:28 - Provincia di Taranto - Politica

Sul risultato della provincia di Bari pro-Vendola c’è chi vede lo zampino di Michele Emiliano

 
Oltre 205mila votanti, due terzi dei quali hanno scelto Nichi. La fotografia definitiva delle primarie di domenica si chiude col 67,15% a Vendola e il 32,8% dei consensi a Boccia. Ma ora, più dei numeri, a pesare nel Pd è la resa dei conti sulla sconfitta, messa sì in conto dai dalemiani ma non al punto da dover registrare il «cappotto» perfino nei comuni «presidiati» dai colonnelli del leader. A cominciare da Gallipoli, il collegio dove per anni è stato eletto Massimo D’Alema e dove a Nichi sono andati 683 voti contro i 204 per Boccia. Più in generale nella provincia leccese, terra degli ex assessori di Vendola Frisullo e Russo - ambedue schierati col partito nella scelta del deputato -, terra dei parlamentari Maritati e Bellanova, proprio non ci si aspettava di chiudere la partita con 10mila voti in meno (38% contro il 62% di Nichi). Magra consolazione, dunque, che a Melpignano (la città del segretario regionale Blasi) e in pochi altri comuni Boccia abbia superato l’onda d’urto del governatore.
 
Nel Barese, poi, i numeri parlano chiaro: Nichi ha preso oltre tre volte quello che Boccia è riuscito a raccogliere: non c’è stata storia a Gioia (la città di Lavarra), col 79,4% contro il 20,5% del candidato Pd, manco a parlarne a Molfetta, dove il «bomber» di Nichi Guglielmo Minervini, l’assessore nella schiera dei «dissidenti» del Pd, ha chiuso la partita con 2.237 voti contro gli appena 284 raccolti da Boccia. Si è sfiorato il pareggio solo a Sannicandro, la città di Loizzo, quasi a segnare l’equa divisione dell’assessore regionale tra i doveri di partito che lo richiamavano a Boccia, e quelli di governo che lo richiamavano a Vendola.
Ma sul risultato barese c’è chi vede (come gli stessi Blasi e Boccia che hanno immediatamente respinto al mittente le sue dichiarazioni sulla vittoria di Nichi appellandole come atto di sciacallaggio), lo zampino del sindaco Emiliano.
 
Quindi il Brindisino, con una stracciante vittoria a Mesagne e quell’80,1% raccolto da Nichi contro l’esiguo 19,8% di Boccia a Fasano, la città del braccio destro di D’Alema Nicola Latorre ma anche quella di un altro «bomber» della squadra pro-Nichi: l’assessore Amati.
 
Si chiude 70 a 30 anche nel Tarantino, con la magra consolazione di Massafra (la città di Mazzarano), dove Boccia è riuscito nel sorpasso.
E si chiude dignitosamente nel Foggiano, dove l’uragano Vendola si ferma al 55,8% contro il 44,1% di Boccia.










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