lunedì 30 settembre 2024


29/01/2010 09:11:19 - Manduria - Attualità

«Non siamo contro il progresso, ma occorre tutelare la salute»

 
Gli impianti di telefonia mobile rispondono ad esigenze di progresso o profitto?
Questo dubbio, oltre al timore sugli effetti alla salute di questi impianti, ha spinto i quattro comitati cittadini in lotta (il quarto è nato nel quartiere “Creta”) a scendere nuovamente in piazza per protestare. La manifestazione si terrà domenica mattina, alle 9. Un corteo partirà da contrada Barci (uno dei quartieri interessati alle nuove installazioni), per poi raggiungere corso XX Settembre. Nella zona di porta Sant’Angelo (essendo indisponibile piazza Garibaldi per i lavori di maquillage) si terranno gli interventi dei vari rappresentanti, confluiti nel comitato unico, sostenuto anche dall’associazione ambientalista “Legambiente”.
«Vogliamo delle risposte chiare» sono state le parole di Francesco Pezzarossa, presidente di Legambiente, presentando la manifestazione di domenica. «Attendiamo che sia fissata la conferenza di servizi, al quale si spera possano partecipare anche i rappresentanti delle compagnie telefoniche. In quella circostanza verificheremo la possibilità di individuare dei siti tenendo conto, come è stabilito nel regolamento regionale che disciplina la materia, dei siti sensibili. Non vogliamo tornare alla preistoria, ma occorre tutelare la salute dei cittadini».
Sono poi intervenuti altri rappresentanti dei comitati in lotta, i quali hanno a più riprese rimarcato due concetti fondamentali: a Manduria è in atto un preoccupante aumento di carcinoma alla tiroide e si teme che questo possa essere l’effetto dell’inquinamento (da elettrosmog o da discariche più o meno abusive) e questo dato dovrebbe indurre maggior prudenza nel rilascio di altre concessioni; è stato poi anche rimarcata l’assenza di informazione alla città.
«I quattro impianti appena installati non saranno gli ultimi» è stato detto. «Sappiamo che sono arrivate richieste per installarne altri».
La richiesta quindi è tesa a spostare in zone periferiche gli impianti, possibilmente su aree pubbliche, in modo da impedire l’attuale business.
Sabato sera, intanto, vi sarà un’altra forma di protesta: dalle ore 19,30 alle 20 è proclamato il “silenzio elettromagnetico”. Come forma di protesta, saranno spenti i telefonini.










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