lunedì 23 settembre 2024


06/09/2019 09:23:02 - Avetrana - Attualità

Il comitato traccia il consuntivo dell’impegno profuso

«Noi non ci arrendiamo».

Anche se i lavori per la costruzione del depuratore consortile di Manduria e Sava procedono regolarmente da ormai diversi mesi, il Comitato per la Tutela del Territorio di Avetrana (associato a Italia Nostra) prosegue la propria battaglia.

«Siamo nati nel dicembre del 2017 e, da allora, abbiamo intrapreso ogni iniziativa utile (soprattutto a livello giuridico) per fermare i lavori e per ottenere la delocalizzazione dell’impianto, per il quale è stata scelta un’area a ridosso di Urmo (unica zona turistico-residenziale del Comune di Avetrana) e a quattro passi dal mare (che, di conseguenza, diventerà recapito finale, sia pure emergenziale, del depuratore)» è riportato in una nota. «Il nostro comitato, pertanto, condivide l’obiettivo comune di difendere il territorio e il mare dai rischi legati alla realizzazione dell’impianto. A tale fine abbiamo contattato l’avvocato Cosimo Manca, ambientalista, e l’avvocato Pietro Nicolardi, brillante amministrativista del Foro di Lecce».

A questi due legali il comitato ha conferito l’incarico, nel 2018, di preparare e inoltrare un ricorso al Tar contro la Regione Puglia, l’AQP e il Comune di Manduria.

«Il Comune di Manduria è principale responsabile delle scellerata scelta di localizzare il depuratore a quattro passi dalla bellissima costa e dal bellissimo mare di San Pietro in Bevagna. Attendiamo fiduciosi che il Tar si pronunci!».

Al ricorso al Tar si sono aggiunte altre azioni.

«Abbiamo denunciato il sindaco di Sava, in quanto, nonostante le ripetute richieste di accesso agli atti inerenti il progetto del depuratore esistente in quel paese, faceva rispondere che non si riusciva a trovare alcuna documentazione. Quel depuratore, localizzato sulla via per Francavilla Fontana, non è mai entrato in funzione. Dopo la denuncia presentata ai Carabinieri di Avetrana e alla Guardia di Finanza di Manduria, il sindaco Iaia si dimostrava immediatamente disponibile nel fornire la documentazione. A maggio scorso abbiamo poi presentato un esposto-denuncia alla Soprintendenza (per sapere se ha mai espresso un parere), alla Regione Puglia e alla Procura (affinchè accerti eventuali omissioni e abusi da parte di coloro che hanno sbancato un ampio appezzamento di terreno in zona Urmo).

Questo è una parte del nostro impegno, che vorremmo possa continuare anche grazie all’aiuto della cittadinanza».











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