mercoledì 25 settembre 2024


30/10/2019 10:27:12 - Manduria - Attualità

Tre giorni intensi per un’occasione unica per mostrare le bellezze del territorio, alla scoperta di tutte le sfumature della grande doc

 

Il terroir del Primitivo di Manduria affascina la stampa internazionale.

Si è concluso l’incoming con i giornalisti internazionali provenienti da ogni parte del mondo. Tre giorni intensi per un’occasione unica per mostrare le bellezze del territorio, alla scoperta di tutte le sfumature della grande doc.

«Un vino così marcatamente di terroir come il Primitivo di Manduria è difficile trovarlo. Appena rientrerò in Giappone degusterò subito un suo calice e chiudendo gli occhi ripercorrerò tutto quello che abbiamo ammirato e incontrato: il sole, il mare, la terra rossa e calcarea, le distese di alberelli, la gente. È stata un’esperienza fantastica».

Questo il commento della giornalista giapponese Makiko Morita della testata Daily Wines & Spirits, ospite per tre giorni (dal 21 al 24 ottobre), insieme ad altri 9 giornalisti internazionali, nel territorio del Primitivo di Manduria, grazie al Consorzio di Tutela.

La stampa, accuratamente selezionata da Gambero Rosso International, ha per tre giorni visitato la zona della doc con un percorso tra terra e mare. Hanno conosciuto aziende grandi e piccole, degustato oltre 40 etichette socie e non del Consorzio di Tutela, assaggiato i prodotti tipici, ammirato il tramonto mozzafiato da Torre Colimena e visitato il museo del Primitivo di Manduria.

«Ho avvertito la piacevole sensazione che le piccole aziende stanno crescendo molto e sono per noi motivo di interesse» afferma Marco Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia. «Il Primitivo di Manduria è un vino piacevole e coinvolgente. E soprattutto moderno. nonostante i suoi vigneti ad alberello che hanno una media di 70 - 80 anni. Questa innovazione e modernità è opera dei produttori che hanno permesso che la doc pugliese diventasse una eccellenza internazionale e pluripremiata».

Un’esperienza, dunque, positiva. Ora si attendono i riscontri.

«Promuovere un vino fuori dai confini nazionali risulta spesso difficile. La complessità è far comprendere a coloro che si trovano a km di distanza dal luogo di produzione, quali sono le caratteristiche di un terroir, nonché la storia raccontata da una bottiglia» conclude Mauro di Maggio, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria. «E il nostro presstour è servito proprio a questo. Vorrei ringraziare tutte le aziende, è importante lavorare in squadra e non rinunciare all’identità territoriale. Raccontare ciò che ci rende unici».











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