martedì 24 settembre 2024


29/02/2020 10:24:44 - Provincia di Taranto - Attualità

La reazione di Torricella ad un reportage giornalistico molto lontano dalla realtà: ecco il video di risposta

Pur di far notizia, spesso, si distorce la realtà.

E’ quanto è accaduto per un servizio giornalistico (il cui video vi proponiamo integralmente), in cui Torricella viene descritto come un paese fantasma. Chiaramente, il tema del video è il primo caso di Coronavirus in Puglia.

Ecco parte del testo del video.

«Le tapparelle alle finestre sono abbassate, le porte delle case a pianterreno sono chiuse. Solo una porta troviamo aperta ed è quella della chiesa di “San Paolo Apostolo”. Ci avviciniamo nella speranza di trovare qualche fedele da intervistare, ma i banchi sono vuoti. A tutti è permesso di entrare oggi per una preghiera (siamo in Quaresima), ma davanti alla statua di Gesù non c’è nessuno.

C’è chi scappa dalle telecamere, di questo virus non vuole più sentir parlare, ma in realtà scappa da se stesso, perché questo morbo, ormai, fa parte di noi nella sua inclinazione di allarmismo mediatico».

 

 

 

 

Si mostra una serranda di un’attività commerciale chiusa, ma il cameramen è stato ben attento a non inquadrare il cartello “vendesi” affisso accanto: si tratta di un’attività commerciale chiusa da vent’anni. Poi la chiesa vuota: crediamo sia normale se ci si reca intorno a mezzogiorno di una giornata infrasettimanale.

Descritto inizialmente come paese fantasma, dopo qualche secondo ecco che Torricella si … rianima. L’autrice del reportage riesce ad intervistare diverse persone.

Ci chiediamo: perché proporre una realtà distorta? Non si contribuisce ad alimentare l’allarmismo mediatico di cui si fa riferimento proprio nel servizio giornalistico?

In risposta a questo video, criticatissimo attraverso i social, un gruppo di ragazzi ne ha realizzato un altro, denominato “Torricella è viva”, che vi proponiamo.

«Abbiamo deciso di reagire a chi dice questo, a chi non crede che non potremmo mai andare da nessuna parte. “È sempre stato così, lo è e lo sarà”. Torricella, secondo noi, non è una città fantasma e non ha bisogno di quelli che la descrivono in questo modo. Abbiamo deciso di reagire da cittadini attivi, che non subiscono con passività tutto ciò che si dice sul nostro paese. Torricella non è deserto, e non lo è nemmeno col Coronavirus, che ha colpito noi prima di tutti in Puglia, attirando l'attenzione di molti. Abbiamo deciso di reagire semplicemente, senza parlare ma arrivando dritti ai fatti. Ci hanno detto che viviamo in un paese morto, in un paese fantasma in cui tutte le serrande sono chiuse e non c’è anima viva. Tutti parlano, ognuno dice la sua, ma chi agisce? È arrivata l’ora di dimostrare che non siamo quelli che dicono di essere».

E’ questo il miglior modo di reagire: bravi ragazzi!

 

 

 











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