martedì 24 settembre 2024


27/04/2020 09:34:00 - Salento - Attualità

Soldi, Soldi, Soldi, toccasana di questa quotidiana battaglia della grana

Da quel che è emerso al Consiglio europeo del 23 aprile 2020, i 27 Paesi dell’Unione Europea hanno appoggiato pienamente gli strumenti indicati dalla scorsa riunione dell’Eurogruppo, ovvero le linee di credito del MES senza condizioni, i finanziamenti della BEI e il piano SURE per la disoccupazione. Non sono emerse quindi grandi novità dalle decisioni finali del vertice, che era molto atteso vista la necessità di rispondere all’effetto economico generato dall’emergenza coronavirus. Certo anche lo scenario sanitario sembra devastatane, eppure ogni anno muoiono per malattie imputabili all’inquinamento oltre 60 mila persone in Italia, 412 mila in Europa e dai 5 ai 9 milioni l’anno nel mondo. Non sono abbastanza o sono accettabili, giacché questi ammalati per scansare il peggio ricorrono alle perfette terapie sanitarie pompando liquido nelle casse delle case farmaceutiche e company? Alle quali a quanto pare tanto male non fa. La storiella sembra questa: ho lavorato tutta la vita per avere una casa comoda, una macchina, uno smartphone e tanto altro e ora per le mie scelte posso pagarmi le cure mediche per il danno che mi sono creato (poi se sono stato felice o meno questo poco importa). E tutte queste perdite, anche quelle premature, sono accolte con normalità perché si consumano in un lasso di tempo che ci prepara alla perdita. Quasi fosse regolare morire a trent’anni perché abbiamo ereditato una fabbrica sotto casa. Perché prediligiamo la plastica, le pentole anti aderenti e tutta una serie di moderne bizzarrie i cui processi di produzione, consumo e i discutibili smaltimenti, sono senz’altro dannosi per l’uomo e per la terra. Ma la politica, che è pratica antica, perché ragiona solo in termini di salvaguardia economica? È così asservita alle multinazionali, che inganna pure la ragion sua? La relazione tra inquinamento atmosferico e malattie tumorali, cardiovascolari, respiratorie e altre, sono provate da tempo in modo inequivocabile. C’è una plausibilità generale che la popolazione che respira da tempo aria inquinata sia anche più suscettibile all’azione di virus che aggrediscono le vie respiratorie. Di questo ci stiamo preoccupando o riduciamo tutto al germe che tanto fa discutere in questo momento così delicato da ledere la sanità mentale, la dignità e la libertà di molti? Che cosa deve ancora accadere per farci cambiare rotta?

Da tempo una schiera di scienziati ci avvertiva sulla pericolosità dello scioglimento dei ghiacciai e fenomeni di altra natura, causati dalle superbe attività umane. La nascita del Protocollo di Kyoto, risiedeva nel contrasto al riscaldamento climatico, probabilmente il più grande e preoccupante problema ambientale dell'era moderna, con le emissioni di CO2 in atmosfera, che si costituiscono come il principale costituente dell'impronta ecologica umana. Ma la pratica del governo lecitamente permette il taglio indiscriminato di alberi anziché ridimensionare gli eccessi di qualche attore economico. Per questo è così facile oggi diventare parlamentare e sedersi al tavolo delle trattative per decidere le sorti di un paese, che di tutto tiene conto tranne che del benessere dei suoi cittadini? Come è diventato facile oggi confondere il tessuto di una cultura. Com’è difficile invece creare norme funzionali, come programmi; gli unici che varrebbe la pena di fare ora, per salvaguardare l’ambiente; la casa di tutti. Peraltro è semplice capire che la natura si salverà riorganizzando le attività umane PONENDO LA QUESTIONE AMBIENTALE COME PRIORITÀ ASSOLUTA, iniziando col mettere in atto una serie di pratiche capaci di stravolgere i dati negativi che oggi ci allarmano tanto. In primo luogo abolire i pesticidi tossici usati in agricoltura. Rimpiegare tutto a partire dagli scarti organici, compostati e trasformati in fertilizzanti naturali per la coltivazione. Sviluppare l’agricoltura urbana e coltivare orti nel proprio giardino. Allo stesso modo potrebbe essere un bene se la carne e il pesce fossero forniti dai pescatori e allevatori di zona. Anche un orto scolastico fuori dal paese può diventare essenziale, dove i bambini aiutati da qualche adulto, potranno imparare a piantare alberi da frutto e verdure da mangiare a mensa. Bisognerà pensare al cibo in modo etico, affinché non sia più fonte di spreco. Ancora si possono creare giardini per la protezione di api e farfalle, la cui salute è legata a quella del nostro ecosistema. Dove fosse possibile sostituire i carburanti fossili utilizzati in agricoltura e nel trasporto terrestre con quelli ottenuti da fonti rinnovabili. Contemporaneamente eliminare con impegno tutti quei confort superflui responsabili di emissioni CO 2, sicuramente evitabili e convertire le aziende che producono articoli inutili in qualcosa di veramente utile e necessario. Una somma di soluzioni che porterebbero in un ristretto arco di tempo ad un risultato eccezionale. Abbiamo imparato la triste esperienza dei domiciliari, ora possiamo imparare felicemente la sostenibilità, che dipende da piccole scelte quotidiane; modelli che possono diventare replicabili ovunque. Intanto cominciamo prima a farlo. La natura deve continuare, senza limitazioni, a far parte della vita dell’uomo; avere con lei un confronto costante. Il bisogno di stare in un ambiente salubre deve essere un diritto garantito, come la libertà! Oggi più che mai la terra ha necessità di fratelli per difendere questa famiglia umana.

 

Francesca Melle











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