mercoledì 25 settembre 2024


10/05/2020 10:20:09 - Manduria - Attualità

«Con il ballo prendo a calci nel sedere la malattia…»

Ivan Cottini inizia da giovanissimo a posare per alcune campagne pubblicitarie e a sfilare come modello. Dopo le passerelle e la fama, la vita, improvvisamente, cambia. Arriva una diagnosi pesante: la sclerosi multipla. Iniziano lunghi periodi di ospedale, la fidanzata lo lascia, molti amici si allontanano, il suo corpo non è più quello di prima. Poi un giorno tutto cambia. Incontra la danza, che diventerà la sua grande passione fino a portarlo a partecipare a trasmissioni televisive. L’ultima soddisfazione arriva dall’invito a Sanremo: la sua esibizione, insieme alla ballerina Bianca, ottiene il 75% di share.

Abbiamo avuto la possibilità di video-intervistare Ivan Cottini, che ringraziamo per la sua disponibilità e per la sua simpatia.

Chi eri e cosa sognavi da bambino?

«Di sicuro non avrei mai sognato di fare il ballerino, il mio sogno era quello di diventare poliziotto»

A che età hai iniziato a fare il modello e quali sono state le soddisfazioni più belle in questa tua carriera?

«Da giovanissimo. Devo ammettere che non è stato facile perché venivo da una piccola realtà di campagna che contrastava con il mio sogno, ritenuto controcorrente. Ma io non davo peso a tutto ciò e così, dopo diversi anni, sono arrivati i primi successi e con questi anche i primi schiaffoni a chi non voleva che io facessi questo»

La vita, con te, è stata generosa e crudele: ti ha donato un corpo da modello, però dopo hai dovuto fare i conti con la malattia. Quali sono stati i sintomi della sclerosi multipla?

«La vita dà e ogni tanto toglie. Da seduto non sento niente, ma quando devo muovermi i sintomi ci sono tutti e io li combatto con la danza. Naturalmente so che la sclerosi bloccherà i miei muscoli sempre di più ma, per il momento, io le tengo testa».

Cosa ha significato per te la diagnosi di questa malattia?

«Mi sono addormentato che stavo bene, quando mi sono svegliato non vedevo da un occhio, avevo difficoltà a stare in piedi e mi ero fatto la pipì addosso. Per me è stata la fine del mondo, dopo soli tre giorni  è arrivata la diagnosi, sono andato letteralmente fuori di testa».

Hai trovato subito la forza per reagire? Chi ti è stato vicino?

«Dopo nove mesi sono andato completamente fuori di testa, non mi importava più di nulla. Ad un certo punto non so come ma mi ero rotto di stare sulla sedia a rotelle. Ho voluto utilizzare le parti utili del mio corpo per scrivere una nuova storia».

Abbiamo letto che la tua ex fidanzata ti ha lasciato: qual è stata la tua reazione?

«La mia ex si è comportata da str…a,  vorrei aggiungere altri aggettivi ma ve li risparmio, siete piccoli… Ci sono rimasto male perché  non accettava la diagnosi».

Come sono stati i primi momenti della tua convivenza con la malattia?

«E’ stato molto difficile accettare il cambiamento all’età di ventisette anni».

Quando hai iniziato a ballare? Lo facevi già prima della malattia?

«Prima della malattia ero il classico pirla che andava in discoteca e faceva l’attaccapanni. Proprio in discoteca, vedendo i ragazzi ballare, ho deciso di sfruttare al massimo le mie capacità perché mentre danzo dimentico di essere malato».

Come nascono le coreografie dei tuoi balli?

«Preparo le coreografie con la mia maestra: prima però ascolto le basi musicali che mi devono entrare dentro. Generalmente usiamo le canzoni di Elisa, mi vibrano in corpo e mi ricordano le battaglie affrontate in passato».

Sei stato ospite di diversi programmi televisivi: come hai vissuto queste esperienze?

«Per me è una rottura…francamente preferisco le interviste come questa, che non impone tempi ristretti come quelli televisivi».

Che cos’ è esattamente il ballo per te? Lo possiamo definire la migliore medicina antidepressiva senza controindicazioni?

«Se non avessi avuto la danza sarei andato fuori di testa, essa mi permette di scaricare tutte le negatività accumulate durante la giornata. Con la danza prendo a calci la sclerosi che mi vorrebbe immobile su una sedia».

Oggi sei il simbolo di tanta gente e anche di una associazione. Abbiamo letto di una ragazza di sedici anni che ha iniziato a ballare dopo che è venuta a conoscenza della tua storia, traendone grandi benefici psicofisici.

«E’ bello sapere che la mia storia dia ad altri il coraggio di affrontare i propri ostacoli, le proprie difficoltà.

Non molti anni fa la tua vita è diventata anche a … colori: è arrivata Viola, com’è cambiata la tua vita?

«Che dire… Viola ha rivoluzionata la mia vita»

Parlaci della tua esperienza al Festival di Sanremo: com’è nata e quali sensazioni hai vissuto?

«Sinceramente non era in programma. Quando è arrivata la chiamata di Amadeus ho subito accettato, se Amadeus chiama bisogna rispondere».

Un ultima domanda: come vedi il tuo futuro?

«Vivo alla giornata, ognuna delle quali è diversa dalle altre. Mi capita di svegliarmi con un problema motorio in più, per questo motivo faccio tanta fisioterapia. Devo ammettere che vivo giornate molto impegnative».

La nostra intervista si conclude con un affettuoso saluto e mentre accade ciò penso che se la sclerosi multipla continuerà a minacciare, a invalidare sempre più il corpo di Ivan, non riuscirà a fare altrettanto con la sua grande anima, con la sua ironia e grande comunicatività che va oltre la parola e che ti arriva dritta al cuore.

 

Cristiano Giuliano

Scuola secondaria di primo grado

Istituto comprensivo “F. Prudenzano”











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