martedì 24 settembre 2024


21/05/2020 09:48:58 - Salento - Attualità

Adesione al progetto “Bee the future” di Slow Food e Eataly

Una casa sicura per le api nella Riserva di Torre Guaceto, anche grazie a Pietrasanta, una delle aziende agricole dell’area protetta. I proprietari hanno infatti dedicato un terreno alle piante ideali per lo sviluppo delle api, alle quali è dedicata oggi la Giornata mondiale dell’Onu, aderendo al progetto “Bee the future” di Slow Food e Eataly. «Abbiamo seminato il 23 marzo, il giorno del mio compleanno - fa sapere Raffaele Leobilla, titolare insieme al fratello -. Pensiamo al bene delle future generazioni. Molti non sanno che la maggior parte di quello che mangiamo viene prodotto grazie all’importante contributo dato dalle api, che viene distrutto con l’agricoltura intensiva».

Ora le piante seminate iniziano a fare capolino e maggio è un mese speciale per l’ape domestica, si chiude il periodo della sciamatura iniziato ad aprile: è il meccanismo con cui le colonie si moltiplicano, grazie alla regina, l’unica femmina fertile dell’alveare, che abbandona il nido con un gruppo di giovani operaie e qualche fuco, per cercare un nuovo alveare.

Negli ultimi 30 anni, spiega il Consorzio di Torre Guaceto in una nota, è scomparso il 75% delle api presenti nel mondo. L'accanimento è iniziato ai tempi del Ddt, insetticida lanciato negli anni Settanta e poi ritirato, nocivo per gli ecosistemi, ma non si è fermato: nel 2017 gli scienziati inglesi del «Centre for Ecology & Hydrology» hanno confermato che i pesticidi lanciati in sostituzione sono fortemente neurotossici e più pericolosi del Ddt. In primavera, infatti, non sono rare le morie di insetti e interi alveari provocate dai pesticidi usati dagli agricoltori. Il Consorzio di gestione della Riserva di Torre Guaceto combatte fin dalla fondazione per tutelare la specie e la biodiversità, sostenendo l’agricoltura biologica e, dallo scorso anno, un’azienda apistica locale ha installato alcuni alveari in Riserva, per sostenere le funzioni ecosistemiche degli habitat e avviare nuove pratiche di monitoraggio ambientale dell’area protetta. Per Corrado Tarantino, presidente del Consorzio, «imprenditori e agricoltori come i titolari di questa società Pietrasanta sono per noi una speranza per il futuro e dovrebbero essere imitati».











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