lunedì 30 settembre 2024


22/02/2010 08:49:44 - Manduria - Attualità

Sessanta di questi anni

The winner is Valerio Scanu: ma siamo sicuri? Oppure la sessantesima edizione del festival di Sanremo l’ha vinta la bella e brava Alessandra Amoruso, stella tra le stelle della più famosa kermesse canora dell’italico continente?
Rivali ieri, complici oggi tra gli effluvi amorosi di una canzone schiacciata dal televoto ed espulsa subito, le due talentuose ugole d’oro, parto gemellare di un unico talent, si traducono in un calumet della pace che pacifica giuria da casa formato teenager e pseudo esperti handmade di musica.
Valerio è dunque salvo, e forse molto più di un caffè deve all’amica giunta sul palco a ridisegnare i ruoli del principe azzurro e Cenerentola, dal momento che non si sa chi ha salvato chi e per ben due volte. Abito da sera, trucco e parrucco targato Rai Uno, entrata da guest star, qualche sbavatura nel mélange delle due voci in perfetto stile sanremese ed il gioco è fatto. Alessandra vince ancora, si trasforma in crocerossina ed avalla un  testo in cui l’amore forse non si fa più da Trieste in giù, ma in tutti i luoghi, i laghi, il mondo e l’universo. Resta solo da capire se la certezza di un solo universo si scontri con il censimento dei laghi per calcolare la resistenza amorosa dei protagonisti della canzone che non di pane vivono ma di solo amore con la A maiuscola.
Da quel momento in poi per Valerio è storia, bravo, anzi bravissimo, e porta a casa un premio prestigioso, tra esclusioni e ripescaggi che decretano il the end di un festival da grandi numeri, in cui, forse, non tutti vissero felici e contenti. Deve un favore all’amica il bel Valerio che sarà disposto a dividere con i fans della Sora Alessandra una parte del suo successo?
Sicuramente la leccese della porta accanto continua a seminare proseliti, a collezionare un successo dietro l’altro, a far parlare delle sue stratosferiche performance che la rendono ogni giorno sempre più diva e sempre meno ragazza da buon vicinato a portata di mano. Comunque sia, vittoria o non vittoria, salvataggio in extremis o no, vittoria personale o condivisa, è stato bello vedere insieme due ex rivali trasformatesi d’incanto non in due zucche, ma in due cigni un  tantino trottolino amoroso dùdùdù dàdàdà. Ad entrambi, giovani in erba, figli del televoto, corsia preferenziale di una scelta fatta
comodamente in poltrona nel talamo nuziale, non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo o in .....bip....alla balena di un futuro radioso che possa anche fra cent’anni farci sentire tutti, o chi ci sarà, cantanti per caso di un Sanremo magari visto dal balcone della luna.

Mimmo Palummieri  
 










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