mercoledì 25 settembre 2024


03/10/2020 10:22:28 - Manduria - Attualità

Oltre ogni pregiudizio. tutta la comunità di Manduria ha celebrato in una mattinata di fine estate la prima unione civile tra due donne

«La nostra non è stata solo una semplice unione civile, ma questa unione racconta una storia, la nostra storia di 10 anni di sorrisi, lacrime, lotte, limiti, proibizioni».

Quella di Tiziana e Silvia è una favola con il lieto fine. La favola delle prime due donne dell’area orientale della provincia che dalla settimana scorsa sono … moglie e moglie. Si sono congiunte contro ogni pregiudizio, avendo il coraggio di essere sé stesse, con i propri orientamenti sessuali. Nel municipio di Maruggio, Tiziana (tarantina, prima residente a Uggiano Montefusco e poi a Manduria) e Silvia (barese trapiantata a Manduria per amore) hanno suggellato nel migliore dei modi una meravigliosa storia. Perchè l’amore non conosce barriere, non ha colore, non ha sesso, non ha lingua.

«La nostra storia è iniziata 10 anni fa. Ci siamo conosciute grazie ad amicizie in comune» ci raccontano Tiziana e Silvia. «E’ scattata la scintilla e dopo qualche tempo abbiamo iniziato a vivere sotto lo stesso tetto. Silvia si è ambientata benissimo a Manduria e qui abbiamo aperto la nostra attività».

Da allora è stato un crescendo di emozioni, hanno imparato a conoscersi, a capirsi, ad amarsi.

Il matrimonio è stato il risultato di una grande conquista, che per Tiziana e Silvia, come per tutte le altre coppie dello stesso sesso, inizia con il coming out. L’accettazione non è scontata, malgrado tutto. E loro lo sanno bene. Non è facile la vita se viaggi “controcorrente”, ma Tiziana e Silvia hanno deciso di raccogliere la sfida.

«La reazione delle nostre famiglie? Beh, inizialmente c’è stato un attimo di smarrimento, che è stato superato abbastanza velocemente».le parole di Tiziana, decisamente più espansiva di Silvia. «Io ho avuto qualche problema nell’essere accettata da un mio fratello. Per alcuni versi lo comprendo, per altri no. Ho dalla mia parte tutto il resto della mia famiglia e in particolare mia madre, che, nonostante l’età, è stata felicissima quando ha appreso la decisione di sposarci».

Sebbene i pregiudizi di un tempo si siano nettamente ridotti, sono purtroppo ancora in molti a ritenere che il matrimonio debba essere consentito solo alle coppie “tradizionali”.

«I luoghi comuni purtroppo ci sono ancora» confermano Tiziana e Silvia. «Non solo nelle persone più anziane, ma, ciò che ci meraviglia, anche nei ragazzi. A nostro avviso, questi pregiudizi nascono in famiglie particolari con modelli di una volta: uomo servito e donna succube. Dubitiamo che esistano nelle famiglie aperte».

Dopo una convivenza durata 8 anni, ecco la svolta.

«Un giorno, dopo l’approvazione della legge Cirinnà, il mio cuore è partito…» svela Tiziana.

«Ha acquistato un anello e, come avviene in tutte le storie d’amore, mi ha proposto di sposarla» aggiunge Silvia.

Nessun tentennamento, neppure contro i possibili pregiudizi o chiacchiericci di un paese di provincia.

«Lo abbiamo messo in preventivo» ammettono Tiziana e Silvia, che hanno raccolto e vinto la sfida. «Ma noi siamo libere. Perché noi non avremmo dovuto sposarci? Cosa abbiamo di diverso?».

Un passaggio culturale che andava celebrato: avere il coraggio di essere sé stessi, con i propri orientamenti sessuali, e far valere i propri diritti dovrebbe essere esso stesso un diritto.

«Dovremmo avere tutti questo coraggio».

Avevano fissato una prima data per il matrimonio: il 21 marzo, il giorno in cui arriva la primavera.

«Ma il lockdown ha bloccato tutto e siamo state costrette a rinviare il nostro matrimonio».

Pochi mesi dopo, il sogno, finalmente, si concretizza.

«Ognuna di noi ha scelto autonomamente l’abito, che poi abbiamo segretamente custodito. La vigilia l’abbiamo trascorsa in un agriturismo. Ma eravamo in stanze differenti e anche il trucco è avvenuto a distanza perché la sorpresa non doveva essere … rovinata».

Il matrimonio è stato celebrato dal sindaco di Maruggio.

«Perché abbiamo scelto Maruggio? A Manduria c’è la commissione straordinaria, che non conosciamo» spiegano Tiziana e Silvia. «Conosciamo e apprezziamo, invece, il sindaco di Maruggio Alfredo Longo. Abbiamo scelto Maruggio anche per la splendida location del chiostro dell’ex convento che ospita il municipio».

All’arrivo nel municipio Tiziana e Silvia, che hanno indossato abiti bianchi (con gonna Tiziana e con pantaloni Silvia), tanta emozione, oltre che gioia, e la consapevolezza di aver vinto la battaglia.

In un periodo in cui imperano i social, Tiziana e Silvia hanno compiuto una vera “rivoluzione”: attraverso le splendide foto postate, sono riuscite a trasmettere la loro felicità e il loro amore, contagiando la comunità manduriana, che si è stretta attorno a loro con tanto affetto. È vero, spesso le parole sono un ‘di più’. Spesso basta lasciar parlare i sorrisi e gli sguardi. Come quelli dolcemente disegnati sui visi di Tiziana e Silvia nelle varie fotografie e nei vari video postati. Perché il cuore e l’amore trionfano, sempre. Oltre ogni pregiudizio. tutta la comunità di Manduria ha celebrato in una mattinata di fine estate la prima unione civile tra due donne.

Sui social anche il primo ballo da “moglie e moglie”.

«Il nostro primo ballo da Mogli» ha scritto Tiziana nel proprio profilo facebook. «Questo ballo lo dedico a noi, perché con AMORE e caparbietà abbiamo portato avanti il nostro progetto di vita insieme. Questo ballo lo dedico a tutta la gente che ci ha manifestato tutto il suo calore e la sua gioia nel vederci insieme, nel veder realizzato un nostro sogno.

Pensavo di abitare in una piccola realtà dove la gente ancora non è pronta per le unioni civili tra persone dello stesso sesso e invece devo URLARE al mondo intero che mi sbagliavo... Abito in un paese che è pronto ad accogliere in modo spontaneo e del tutto naturale ciò che un tempo veniva definito “diversità”, ma come ben sapete, perché la maggior parte di voi ci conosce, noi no abbiamo nulla di diverso, nulla fuori posto, nessun trauma, nessun difetto, siamo solo 2 donne che si AMANO,  nulla di più e spero che il nostro gesto possa aprire le porte a tanti come noi che non hanno coraggio di esporsi per paura dei giudizi.

Sappiate che se tutto viene fatto in modo naturale e con amore e con il sostegno di FAMIGLIA E AMICI , tutto sarà visto come realmente è... e cioè NATURALE!

Abbiamo abbattuto un muro, aperto gli occhi, spostato più in là i limiti e abbiamo VISSUTO LA NOSTRA FAVOLA.

Questo ballo è per tutti.... Per tutte le persone che ogni giorno lottano per i loro diritti...

Questo ballo è FESTA DELL AMOR».

E mentre la routine quotidiana e lavorativa ha ripreso a scandire i tempi e le giornate come sempre, loro riassumono così quella giornata che, senza rivoluzionare apparentemente nulla, ha di fatto cambiato tutto.

«E’ la realizzazione di un sogno. Il desiderio di apporre una firma che sigla legalmente la costituzione di una famiglia. Una fede al dito che rafforza i sentimenti del cuore».

Loro ce l’hanno fatta.

«I nostri prossimi sogni? Continuare a vivere la nostra storia d’amore e, poi, vorremmo che, presto, le unione civili non facciano più notizia. Tutti hanno il diritto di vivere il proprio amore con serenità e libertà».

 











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