lunedì 23 settembre 2024


08/11/2020 10:19:05 - Salento - Attualità

Pino Marti: «Come stupirsi di questa seconda ondata del Covid?»

 

Si è corsi ai ripari con il coprifuoco a Parigi e dintorni che non ha migliorato la situazione. Il Covid si estende ed ora, in Francia, siamo tutti confinati fino all’1 dicembre e probabilmente fin verso il 15 dicembre. Poi saremo probabilmente liberi fino all’inizio dell’anno in modo spendere a Natale i soldi risparmiati, per aiutare l’economia. In seguito, saremmo di nuovo confinati per la terza volta all’inizio dell’anno prossimo (Disneyland Parigi ha già annunciato la sua chiusura tra il 4 gennaio ed il 12 febbraio 2021).

Nel frattempo, si aggiungono altre piccole obbligazioni come: divieto ai ristoranti di vendere merce di asporto ed alcolici dopo le ore 22.

In Italia si cerca ugualmente di lottare in vari modi, ma tutte queste nuove obbligazioni fanno più male che bene all’economia e alla gente. Inoltre, sindaci, governatori e manifestazioni di piazza rifiutano le iniziative del governo italiano.

Il 5 novembre i casi di Covid in Francia su 24 ore sono stati 58 000 e 34.505 casi in Italia. Gli ospedali, che pur hanno ingrandito al massimo le loro capacità di letti, sono già riempiti all’85% e manca personale.

Come in Italia, le cifre sono esponenziali e la maschera limita il rischio ma ciò non basta per eliminare il virus. Essa protegge, in generale, tra il 90 e il 99%  (per vedere se la maschera è buona, sembra che basti soffiare su una candela accesa, la fiamma non deve spegnersi né vacillare).

Sia in Italia che in Francia, coprifuoco, confinamento parziale o separazione in regioni di colore sono disapprovati da molti perché sgradevoli, perché un coprifuoco o un confinamento sono molto sgradevoli, perché non apportano risultati evidenti e perché non fanno intravedere la fine del tunnel.

Molti pensano che questi metodi conducono alla catastrofe. Se il Covid dura a lungo, la Francia o l’Italia non potranno sopportare di indennizzare indefinitamente imprese e lavoratori.

Il primo lockdown è stato insopportabile per l’economia e ha fatto molto male psicologicamente a numerosissime persone. Attualmente è il secondo; a quando il terzo o il quarto lockdown? 

I governi e altre organizzazioni sanitarie ci dicono qualcosa e poi il contrario. Tutto è nella sfocatura: maschera, non maschera, distanza di un metro, un metro e mezzo, quattro metri o 5 metri ecc.

Tutte le misure graduali come i differenti coprifuoco, la divisione in zone delle regioni italiane, il lockdown attuale in Francia, le nuove restrizioni e gli immensi sacrifici, non fanno che allungare la vita del Covid e l’asfissia delle imprese che sono già esauste.

Il confinamento attuale in Francia è molto blando: scuole aperte, molti magazzini aperti e quasi tutti devono andare a lavorare tranne se possono lavorare col computer in casa. Moltissima gente è in contatto e il virus si moltiplica ogni giorno di più. Il risultato sarà molto limitato.

La buona strada è limitare il numero di persone che si incontrano.

Come si potrebbe procedere?

Su internet, ho letto che “la durata di un’infezione del Covid-19 sarebbe di circa 14 giorni”

Le scelte attuali dissanguano le imprese e causano la morte di migliaia o centinaia di migliaia di vite umane.

Una sola scelta è possibile per vincere il Covid: un lockdown quasi completo.

Quest’idea è forse utopica, ma se realizzata potrebbe essere la soluzione  per sconfiggere o quasi il Covid nelle spazio di 15 giorni.

Chiedere a tutti i cittadini di fare una scorta per 15 giorni, dopo di che, confinare al cento per cento per 15 giorni l'intera popolazione e l'intera economia. Naturalmente, occorre chiudere tutte le frontiere.

Solo alcune eccezioni come i servizi sanitari, i pompieri e la polizia, per il controllo, sarebbero liberi di circolare. La polizia dovrebbe controllare che il confinamento sia rispettato e, per i riottosi, infliggere multe elevatissime in caso di trasgressione.

Questo costerebbe molto caro all’economia e sarebbe molto duro per le persone, ma penso che sarebbe meglio soffrire molto per 15 giorni e finirla definitivamente con il Covid, piuttosto che vivere nell’incertezza continua, dato che ci dicono che il Covid durerà fino all’estate prossima o oltre. Per l’economia, questo costerebbe molto meno rispetto ai possibili metodi attualmente previsti.

Nell’attesa, continuiamo a portare sempre la mascherina e rispettiamo le distanze necessarie.

 

Pino Marti











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