martedì 24 settembre 2024


30/01/2021 10:20:21 - Manduria - Attualità

La pena aumenta se la diffusione avviene con mezzi online

Una legge  per punire chi fa propaganda di fascismo e nazismo anche online. “Legge Antifascista Stazzema” è il progetto che sta portando avanti il piccolo paese della Versilia segnato da una delle più tragiche stragi di civili messe in atto dai militari tedeschi nell'agosto del 1944.

“Chiunque propaganda i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici”: è questo l'estratto della proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dal sindaco di Stazzema Maurizio Verona.

«La nostra proposta rispetto alla legge Mancino - spiega il sindaco - mira a colpire precisamente determinate fattispecie di reato, configurando così pene certe. Ci sono forme consolidate di propaganda fascista che sono impunite e la proposta di legge le evidenzia. I reperti storici non sono contemplati, se sono per finalità di studio, di conservazione museale o di ricerca».

«Abbiamo inviato il modulo a tutti i municipi italiani - continua il sindaco Verona - . Ad oggi stiamo coprendo circa il 90% delle amministrazioni e i numeri sono in crescita. I cittadini possono recarsi nel proprio palazzo comunale, agli uffici urp o all'anagrafe elettorale, dipende dalle disposizioni, ma per qualsiasi informazione basta contattare il comune di residenza. Per aderire è necessario firmare il modulo di proposta di legge fornendo i propri dati anagrafici. La normativa prevede un minimo di 50mila firme, noi ci siamo dati il termine del 31 marzo per arrivare a questa soglia. La nostra pagina facebook 'Legge Antifascista Stazzemà è già arrivata a 11 mila membri, all'interno è possibile avere chiarimenti su ogni dubbio inerente alla proposta».











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