lunedì 23 settembre 2024


06/02/2021 10:07:01 - Salento - Attualità

Il professionista si sarebbe giustificato spiegando di non immaginare minimamente di essere stato colpito dal Covid non avendo sintomi che avrebbero potuto metterlo in allarme

Epidemia colposa. È questo il reato ipotizzato nei confronti di un chirurgo brindisino, che aveva preso parte ad un intervento chirurgico sebbene presentasse sintomi riconducibili del Covid 19. È accusato di aver diffuso il virus, infettando colleghi medici e infermieri, tanto da determinare - di lì a poco - la chiusura del reparto, con gravissimi disagi per i pazienti ricoverati e in attesa di essere operati, che peraltro hanno rischiato anche loro di beccare il virus.

Quando si presentò in sala operatoria, secondo quanto segnalato dai carabinieri del Nas di Taranto alla Procura di Brindisi, il medico era febbricitante e nonostante ciò gli era stato permesso comunque di prendere parte all’intervento chirurgico in programma. Il professionista si sarebbe giustificato spiegando di non immaginare minimamente di essere stato colpito dal Covid non avendo sintomi che avrebbero potuto metterlo in allarme. A qualche ora di distanza dall’operazione sarebbe stata accertata la positività e solo allora era scattato l’allarme: quando ormai era troppo tardi. L’allarme, infatti, secondo gli investigatori era servito a ben poco, dal momento che il contagio era ormai diffuso in tutto il reparto e anche oltre.

Come se non bastasse, infatti, il virus si era infiltrato anche in altri reparti come Pneumologia: anche questo costretto a chiudere i battenti.











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