martedì 24 settembre 2024


04/03/2021 10:06:15 - Provincia di Taranto - Attualità

Fra ulivi secolari, muretti a secco, fichi d’India, mandorli, fichi e cappelle rupestri

Camminare fa bene, non ho fatto una scoperta, ma bensì ho riscoperto i benefici durante l’unica cosa consentita in quarantena. Cammino vicino casa e per fortuna abito in campagna, lontano dalla confusione e dove per parlare con qualcuno devi per forza citofonare.

Vado tranquilla, non ho paura di ritrovarmi tra la folla o di creare assembramento. Sono sola con me stessa e con il cinguettio degli uccellini.

E’ ormai un appuntamento fisso e costante e che ho imparato ad apprezzare sempre più. Quello che passava inosservato ora lo guardo con occhi diversi. La mia è una passeggiata ad andamento lento, nessuna fretta, nessuna intenzione di accelerare il metabolismo! Camminare fa bene al mio umore e alla fantasia ed è così che vi racconterò della campagna vicino la mia casetta, tra ulivi e fichi d’india, muretti a secco e caprette!

Il sole sorge timido ed il suo calore preannuncia che sarà una bella giornata tra le campagne pugliesi.

Il fascio di luce illumina le distese di vigneti ed uliveti che si perdono a vista d’occhio. I papaveri rossi spuntano qui e li in mezzo alla terra morbida e rossa che il contadino ha appena arato. L’odore è inconfondibile della terra smossa: naturale e pulito impossibile paragonarlo con altro.

Ogni campo è incorniciato dai muretti a secco: un lavoro primordiale di alta ingegneria e di abilità in cui le pietre bianche di ogni dimensione venivano incastrate fino ad un’altezza di circa un metro e senza l’utilizzo di malte.

I muretti sembrano strutture coordinate alle pajiare, delle casette rurali di piccole dimensioni su base quadrata che venivano utilizzate per riporre gli attrezzi.

Ai bordi dei recinti alberi da frutto: fichi d’india, mandorli e fichi. Tante le tonalità del verde che ben si abbinano alle foglie  argentee dell’ulivo secolare il cui tronco fa da vera e propria scultura naturale sia per dimensioni che per forma.

Non a caso per questi ulivi è stata varata una legge regionale della monumentalità, per cui non possono essere danneggiati, abbattuti o espiantati.

In piena estate le pajiare diventavano scrigni di bontà: le donne dopo aver  “spaccato” i fichi dall’albero vicino  li sistemavano  su dei graticci di canne per qualche giorno ad essiccare poi li riunivano mettendo al centro una mandorla e scorza di limone, il nome a queste bontà era semplice come il modo in cui venivano fatti: “fichi cucchiati”.

Sia che la passeggiata la fate in primavera/estate o autunno/inverno camminare fa bene sempre e comunque! Nella bella stagione si respira un’aria calda alleggerita dal venticello di tramontana, il cielo è celeste con qualche nuvola qui e li bianca come nei fumetti.

Tutto sembra brillare e ogni cosa prende il colore dell’oro. Le cicale sono il suono che dalla mattina alla sera tiene compagnia.

In autunno l’aria diventa umida, il cielo diventa di un azzurro diverso ed il colore dell’oro lascia spazio al rosso delle foglie della vite che si colorano prima di lasciare il ceppo ormai senza frutto.

Passeggiare nelle campagne pugliesi non è solo questo, ma è anche poter entrare in una masseria e imbattervi in qualche cappella rupestre.

Questa per esempio è la cappella San Gaetano da Thiene, contrada Scapolata a Manduria.

Le masserie invece sono grandi case dove i proprietari oltre che a viverci allevano bestiame, coltivano il foraggio e producono degli ottimi prodotti caseari il cui sapore non ha nulla a che vedere con i prodotti commercializzati.

Camminare fa bene anche a passo lento, anzi non dovete avere fretta perchè potreste essere obbligati a fermarvi per dare la precedenza ad un gregge guidato dal cane e dal pastore anche 15 minuti, qui il tempo scorre ancora lento secondo i ritmi della tempo e delle stagioni.

Annalisa Pizzi











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