luned́ 23 settembre 2024
I rossoblu si giocheranno la Challenge Cup dal 22 al 26 prile in Polonia
Il Dream Team non rinuncia a sognare. Gli ionici lasciano Parigi e volano a Taranto con in tasca una qualificazione che vale oro, dopo aver scritto una pagina felice della propria storia agonistica fra le pieghe di una stagione “no”. La trasferta europea è servita a confutare la sentenza senza appello di un’annata da dimenticare, ricordando a Di Bennardo e compagni che nulla è davvero impossibile e che dal fondo, prima o poi, ci si rialza.
Alla vigilia della partenza per Meaux, in attesa di affrontare un girone impegnativo contro squadre stellari quali l’Aces WBC, lo stesso Meaux e il Fundosa, si parlava di chance in casa rossoblu: di un’occasione europea per riscattare un annus horribilis con pochi precedenti nella storia del club ionico. Una prima opportunità per salvare l’annata 2009/2010, senza dimenticare l’obiettivo sacro della permanenza in A1. I preliminari in Europa avevano, dunque, il sapore dolce di un prezioso stimolo salva-morale, capace di alimentare risorse, energie, speranze da investire nella lotta per la salvezza.
Così è stato. In attesa della sfida play out, il Dream Team, classificatosi al quarto posto del girone “A” di Euroleague 1, andrà a giocarsi a Lodz, in Polonia, a casa di Kris Bandura, l’assegnazione della Challenge Cup, mettendo in campo la forza della disperazione, come solo un campione ferito è in grado di fare.
L’esordio vincente, nei preliminari di Euroleague1, contro i connazionali del Padova Millennium Basket, ha avuto non solo il merito di rappresentare un incoraggiamento in vista dei play out che potrebbero vedere l’una di fronte all’altra proprio Taranto e Padova ma, ancor di più, ha consegnato nelle mani degli ionici il biglietto dorato per l’assegnazione della Challenge Cup, una delle più importanti Coppe europee.
La vittoria, nei preliminari di Euroleague 1, dopo un tempo supplementare contro i connazionali veneti, è stata seguita da tre scontri contro avversari “impossibili” per forze e presenza di campioni nei roster, quali i francesi del Meaux, gli spagnoli del Fundosa e gli inglesi dell’Aces WBC. Le sconfitte riportate non hanno impedito agli ionici di tornare a casa con una qualificazione, ma hanno confermato la necessità di rimpinguare il team di nomi forti e mani pesanti in vista della prossima stagione agonistica.
La partita di ieri contro gli inglesi dell’Aces, terminata con il punteggio di 101 a 71 per i britannici, è stata contrassegnata dal nervosismo in campo e dalla difficoltà degli ionici di puntare su una delle armi migliori del Dream Team targato 2009/2010, ossia la coesione in campo e il gioco di squadra. Specie in fase di avvio di partita, il gruppo allenato da Gerry Hewson è apparso sfilacciato sul parquet, il fraseggio e la comunicazione fra i giocatori sono risultati scarsi tanto quanto, invece, sul versante inglese la perfetta coordinazione e l’applicazione chirurgica di schemi e rotazioni conduceva ogni azione verso un’impeccabile finalizzazione. L’andamento della gara ha avuto un’evoluzione più positiva per il Dream Team a partire dalla seconda frazione di gioco: le forze in campo sono apparse, infatti, più in equilibrio rispetto al primo tempo, così come evidenziato dai parziali (31-13; 26-21; 27-22; 17-15). Fra le fila ioniche degna di nota è stata la prestazione di Jake Counts, top scorer, top rebounder e top assists della squadra.
Il futuro per il Dream Team, lasciata temporaneamente alle spalle l’avventura europea, appare impegnativo ma molto meno a tinte fosche. I tarantini, colmi di voglia di riscatto, dovranno concentrarsi in vista di una fine di stagione che richiederà a tutti un grosso dispendio di energie fisiche e mentali. La sfida per la conquista della Coppa Challenge e la roulette russa dei play out sono l’orizzonte adrenalinico del club rossoblu.
Inutile negarlo, l’investimento di speranze è da finale scudetto.
Mara Venuto
Responsabile Comunicazione Comes Dream Team
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