lunedì 23 settembre 2024


06/01/2009 11:49:48 - Sava - Attualità

Sono tutti nettamente inferiori al limite dei 6 volt per metro

 
Ci sono i risultati dell’indagine che l’Arpa Puglia ha condotto sui campi elettromagnetici generati dalle stazioni radio base installate nel Comune di Sava. Le ha diffuse, in una recente conferenza stampa, l’assessore all’Ambiente, nonché vicesindaco, Brunello Ariano.
Sono cinque gli impianti di telefonia cellulare monitorati: quello Vodafone di via dello Schiavo numero 8; quello Vodafone di via Caraccio numero 33; quello H3G di via Giulio Cesare 51; quello Wind di via Roma 204; quello Tim, di via Caraccio numero 7, presso la centrale Telecom.
«Il giorno 17 novembre è stato effettuato un sopralluogo e rilevate le misure dal dott. Vittorio Fumarola e dal signor Claudio Gugliotti, rispettivamente dirigente Chimico e Tecnico per la Protezione dell’Ambiente di questo Dipartimento, per determinare i livelli dei campi elettromagnetici generati dai predetti impianti» si legge nella relazione dell’Arpa. «Tutte le misure sono state effettuate secondo i dettami della Norma CEI 211-7, utilizzando un misuratore a banda larga».
Tutti i valori medi efficaci rilevati sono inferiori al limite di norma: quello di via Giulio Cesare è inferiore a 0.1 volt/metro; gli altri (via dello Schiavo, via Roma, via Caraccio (sia Vodafone che Tim) sono inferiori a 1,0 v/m.
«L’indagine strumentale ha evidenziato che i livelli dei campi elettromagnetici generati dalle antenne per la telefonia cellulare nelle immediate vicinanze dei loro siti e nei pressi degli edifici per civile abitazione più esposti e più vicini ad esse, sono nettamente inferiori al limite di 6 volt/metro. In alcuni casi tali livelli sono risultati inferiori al limite di rilevabilità dell’apparecchio di misura» è riportato nella relazione. «Alla luce di quanto sopra, si può affermare che l’esposizione della popolazione residente nei pressi delle stazioni radio base ed abitualmente esposta per più di quattro ore al giorno è nettamente inferiore al valore limite di 6 volt/metro, definito come obiettivo di qualità dal DPCM dell’8 luglio 2003».










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