martedì 24 settembre 2024


17/07/2021 07:57:40 - Manduria - Attualità

«Non sono pochi i disagi che un paziente deve affrontare e provate ad immaginare una persona anziana che deve affrontare tutto da solo, diventa un vero e proprio calvario!»

«Ho riflettuto un po’ prima di scrivere queste due righe, ma non perché avessi difficoltà a parlarvi della mie attuali condizioni di salute ma perché ho sempre sperato che i nostri Amministratori sarebbero stati più decisi nell’affrontare la nobile causa del ritorno all’ospedale di Manduria del Reparto di Oncologia.

Ma ahimè, a giudicare dal silenzio assordante che c’è intorno, credo proprio che così non è! Da qualche tempo anche il sottoscritto rientra nella categoria dei pazienti oncologici che con non poche difficoltà è costretto a fare su e giù dall’ospedale di Francavilla Fontana e si ritrova a dover effettuare gli esami preliminari che ogni settimana debbono essere fatti, attraverso le strutture private, talvolta anche a pagamento, pregare nella celerità dei risultati che tempestivamente nell’arco della stessa mattinata vanno trasmessi al reparto di oncologia per l’appunto. Insomma, per farla breve, non sono pochi i disagi che un paziente deve affrontare e provate ad immaginare una persona anziana che deve affrontare tutto da solo, diventa un vero e proprio calvario! Vorrei infine menzionare l’intera equipe medica.

A cominciare dai medici, la dottoressa Daniela Di Coste, il dottor Cosimo Brunetti. E poi Giusy, Loredana, Maria, Nando, Roberto, persone ancor prima che professionisti che si spendono quotidianamente con umanità, cortesia e professionalità ponendosi al servizio dei pazienti lavorando ogni giorno in un ambiente che non essendo il loro abituale luogo di lavoro presenta costantemente non pochi disagi allo normale svolgimento delle attività.

Non ho grosse pretese con queste mie poche righe scritte, mi auguro che possa giungere all’attenzione di chi forse, dovrebbe agire con più determinazione e fare in modo che l’ospedale Giannuzzi di Manduria possa riappropriarsi di un reparto di eccellenza che ingiustamente è stato relegato in un angolino forse per molto, troppo tempo! È altresì una dimostrazione di stima prima che di affetto per tutto il personale che ho menzionato prima e mi scuso se involontariamente ne ho dimenticato qualcuno, perché nonostante tutte le avversità continuano a mettersi al servizio dei pazienti sempre con il sorriso sulle labbra. Infine chiudo con una citazione dotta che forse avrà più effetto di mille parole: “E per tutti il dolore degli altri è solo dolore a metà“ (da Disamistade, Fabrizio De André)».











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