lunedì 23 settembre 2024


27/03/2010 20:32:59 - Maruggio - Calcio

La parola a due dei protagonisti della stagione: il portiere Scarcia e il difensore centrale Galzarano

 
Settimana tranquilla in casa maruggese, nonostante la pesante sconfitta in casa del Novoli che ha, ormai, quasi, definitivamente infranto, il sogno-campionato della società guidata dal presidente Demitri. Sette punti in quattro giornate sono una distanza che appare, oramai, davvero incolmabile, se si tiene conto anche del fatto che il Maruggio è atteso da due trasferte terribili (Martina e Squinzano), in cui si giocherà la possibilità di accaparrarsi il posto migliore nella griglia di partenza dei play off.
Ma anche i due incontri casalinghi non sono da meno, con un’Erchie in gran spolvero e reduce dalla bella e convincente vittoria sullo Squinzano, e il Carosino alla disperata ricerca dei punti salvezza. Per la gara di domani contro i brindisini del sempreverde capitan Spinelli, mister Cimino ha recuperato tutti gli infortunati della settimana scorsa, eccetto il baby Fistetto, ancora alle prese con la contusione alla caviglia sinistra rimediata quindici giorni fa nell’amichevole infrasettimanale contro il Massafra.
Si riprende la fascia di capitano Raffaele Arcadio, assente a Novoli per problemi di lavoro, ma sarà orfano del suo compagno di reparto Baratto, fermo ai box per squalifica. Appiedato dal giudice sportivo fino all’1 aprile anche il tecnico Cimino.
Chi sarà, invece, sicuramente della gara, è Nicola Scarcia (foto in alto). E non poteva essere altrimenti per quello che, a giusta ragione, può essere considerato, se non il migliore, uno tra i migliori portieri di tutto il girone. Quando si dice che un grande portiere rappresenta, in percentuale, la metà di una squadra, il pensiero non può che correre a lui, vero fuoriclasse dei pali, che fa della reattività la sua arma migliore.
Per il pubblico maruggese non può che essere un onore ammirare le gesta di “Spiderman-Scarcia”, campione sul campo, e ragazzo educato e per bene fuori dal rettangolo di gioco, ma per chi ama veramente il calcio, aldilà dei colori di appartenenza, fa specie vedere un così grande potenziale sacrificato in Promozione. Ci spiega le ragioni di questo mancato salto di qualità proprio il ragazzo di Taranto, classe 1984, cresciuto nel settore giovanile del Grottaglie, dove già a 16 anni faceva il titolare in prima squadra nel campionato di Serie D, e con alle spalle alcune stagioni a Fasano e Città di Castello, in Umbria, in Eccellenza.
«Purtroppo alcune scelte sbagliate, dovute anche al fatto di aver incontrato sulla mia strada persone che non hanno saputo ben consigliarmi, anteponendo il loro interesse personale al mio, e anche un piccolo infortunio, non mi hanno permesso di calcare i campi di categorie prestigiose» confessa Scarcia. « Ma per me, giocare in Promozione, è comunque un motivo di orgoglio, e non mi impedisce di comportarmi, comunque, da professionista».
Parole che trasudano umiltà, come quando pungolato sull’argomento se lui sia o meno il miglior portiere del girone, si schermisce rendendo merito ad un altro grande numero uno del campionato, Davide Leone del Racale, «che è il mio grande vero maestro» confida il giovane portiere giallo-blu.
Chi, invece, era arrivato in punta di piedi, destinato ad una stagione da rincalzo, dietro al collaudato duo, ex Stella Jonica, Iaia-Caputo, e, invece, ha sovvertito tutte le gerarchie imponendosi all’attenzione come uno dei migliori difensori centrali del torneo, è Michele Galzarano (foto in basso). Partito inizialmente dalla panchina, ha saputo sfruttare al meglio la chance derivatagli dall’infortunio di Caputo, e da allora è stato inamovibile. Rendimento altissimo per il ragazzo classe 1986, fattosi le ossa alla corte di Mimmo Recchia, nell’Atletico Taranto, fino agli Allievi Regionali. Poi due anni nella Berretti del Taranto, una stagione in pianta stabile in prima squadra (con sei presenze nella ex C2 e tre in Coppa Italia), quindi il passaggio al San Paolo Bari e all’Avezzano in D, al Campobasso in Eccellenza, e poi il ritorno in terra pugliese prima al Boys Brindisi e poi alla Paolo VI di Murianni. Una parabola discendente che, come nel caso di Scarcia, ha origine nei cattivi consiglieri che gravitano nel mondo del calcio, oltre che nella solita dose di sfortuna, e in un caratteraccio che non lesina di riconoscere.
La grande stagione del Maruggio è, dunque, merito, anche del contributo apportato Galzarano, difensore abile in chiusura ma bravo anche tecnicamente, deciso dentro e fuori dal campo come quando dichiara che “domenica è una partita fondamentale, da vincere a tutti i costi”.
 
 
Maria Lanzo 










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