mercoledì 25 settembre 2024


10/04/2010 07:10:35 - Salento - Attualità

Nei guai una ragazza 25enne della Sconsolata

 
 
Amata così tanto da essere clonata. Su Facebook. Non una, ma quattro volte. Troppe anche per Anna Maria Barbera, che a Zelig si è imposta con il suo personaggio di «Sconsolata», maschera strepitosa dell’emigrata meridionale, che si esprime in un personalissimo dialetto, usando parole moderne e termini stranieri. Con il suo nome, la suo foto e anche il suo personaggio sono stati creati quattro profili su Facebook. Tutti abusivi e non autorizzati. Da qui la denuncia presentata dall’attrice al Tribunale di Torino.
Uno di questi profili, il più frequentato, con 1221 amicizie, era stato creato da una 25enne di Guagnano che, qualche giorno fa, si è vista recapitare un avviso di conclusione dell’indagine preliminare. Nel provvedimento, firmato dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta, sono ipotizzati i reati di sostituzione di persona e di contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali. Il personaggio-character («Sconsolata» o «Sconsy») è un marchio depositato ed un vero e proprio segno distintivo.
E’ stata la stessa attrice ad accorgersi della presenza su Facebook di quattro profili creati con il suo nome ma a sua insaputa. L’attrice li ha ritenuti una minaccia, un danno per la sua immagine. Perché i profili abusivi avrebbero impedito alla vera «Sconsolata» di intrattenere rapporti corretti con i propri fans che, invece, avrebbero dialogato con i cloni e non con la loro beniamina.
«Va bene la pazienza, ma fino a un certo punto» avrà pensato l’attrice. Anzi per usare un’affermazione bizzarra del suo repertorio avrà esclamato: «Porgi l’altra guancia dice la religione: io ne ho due poi mi incazzo!!». E così è stato. Attraverso i propri avvocati, Anna Maria Barbera si è rivolta ai magistrati per chiedere che siano oscurati i profili su Facebook e a risalire ai responsabili.
La denuncia risale al giugno dello scorso anno. Gli accertamenti della Polizia postale di Torino hanno accertato che uno dei quattro gruppi «abusivi» è stato creato dalla giovane di Guagnano. Il suo gruppo «Sconsolata Anna Maria Barbera» non c’è più su Facebook.
 
 










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