lunedì 23 settembre 2024


19/03/2022 08:55:29 - Provincia di Taranto - Attualità

La plurisecolare tradizione vuole che il 18 marzo si allestiscano imponenti tavolate imbandite con i 13 piatti tradizionali (moltiplicati per quattro persone rappresentanti i componenti della Sacra Famiglia e Sant'Antonio), dolci tipici e pane, successivamente donati alle famiglie bisognose o a chi ne fa richiesta anche mediante l'antico rito del pranzo dei Santi

Anche quest’anno giunge il tradizionale giorno delle Tavole di San Giuseppe.

La plurisecolare tradizione vuole che il 18 marzo, in numerose abitazioni, si allestiscano imponenti tavolate imbandite con i 13 piatti tradizionali (moltiplicati per quattro persone rappresentanti i componenti della Sacra Famiglia e Sant'Antonio), dolci tipici e pane, successivamente donati alle famiglie bisognose o a chi ne fa richiesta anche mediante l'antico rito del pranzo dei Santi.

L’origine di questa usanza è abbastanza incerta ma gran parte degli studi convergono su una cristianizzazione dei banchetti che le civiltà antiche imbandivano in vicinanza dell’equinozio di primavera.

Tale pratica è stata rinvigorita dal popolo bizantino prima e dagli albanesi stanziatesi nel meridione d’Italia nel ‘400 successivamente.

Altra acclarata ipotesi è quella che vuole le “tavole” derivate dall’usanza dei signorotti locali di offrire un banchetto a poveri del feudo in occasioni comuni di festa.

Durante la visita alle varie tavole vengono offerti ai visitatori i due piatti principi della festa giuseppina lizzanese ("li tiesti") : "la massa cu li cìciri" (tagliatelle e ceci conditi con un particolarissimo soffritto) e "Lu cranu stumpatu" (chicco di grano pestati nei mortai in pietra e successivamente bolliti e conditi anche essi con un particolare soffritto).

 

Francesco Pastorelli

(foto di Francesco Pastorelli)

 

 

 

 











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