lunedì 23 settembre 2024


07/06/2022 07:25:56 - Provincia di Taranto - Attualità

L’intervento effettuato su una donna di 64 anni con diverse patologie: lo stent personalizzato permette di ridurre non solo i tempi di esecuzione dell’intervento, ma anche la quantità di mezzi di contrasto e raggi X da somministrare ai pazienti

Un intervento innovativo è stato effettuato lo scorso 24 aprile presso l’ospedale SS. Annunziata di Taranto: l’equipe del reparto di Chirurgia Vascolare, con a capo il direttore Gaetano La Barbera, ha impiegato, tra i pochi in Puglia, una endoprotesi vascolare innovativa per il trattamento di un aneurisma dell’aorta toraco-addominale.

Il trattamento è stato effettuato su una donna di 64 anni, le cui condizioni di salute rendevano indispensabile la riduzione dei tempi di intervento. La donna, infatti, obesa ed ex fumatrice, presentava una bronchite cronica ostruttiva, una insufficienza renale e una insufficienza epatica. La endoprotesi, personalizzata sulle esigenze della paziente, è stata progettata in Italia, a Bergamo, ma prodotta a San Paolo, in Brasile. La particolarità di questo stent consiste nel fatto che esso necessita di una manovra di rilascio della durata di pochi secondi e permette così di mettere in sicurezza l’aneurisma, escludendolo dal sistema circolatorio. Questa endoprotesi, inoltre, è in grado di assicurare il normale flusso sanguigno alle vicine arterie che portano il sangue agli organi addominali, evitando così manovre procedurali aggiuntive che avrebbero richiesto maggiori tempi di esecuzione, maggiore iniezione di sostanze iodate per la visualizzazione delle arterie e maggiore somministrazione di raggiX. In questo modo, si è andati a affaticare meno i reni della paziente, per l’eliminazione del mezzo di contrasto, e la si è potuta sottoporre a una quantità minore di raggi X, potenzialmente dannosi.

L’aneurisma è una dilatazione anomala e permanente della parete arteriosa, responsabile del suo indebolimento; quando la dilatazione della parete aumenta e raggiunge livelli critici, cresce la possibilità di rottura, dando luogo a una emorragia interna che può essere fatale. Il trattamento dell’aneurisma della donna è avvenuto attraverso l’impiego della endoprotesi grazie la lavoro dell’equipe composta dal direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare, dottor Gaetano La Barbera, e dai dottori Roberto Prunella, Giovanni De Robertis, Cristina Galeandro e Fabio Guarini. L’assistenza anestesiologica è stata assicurata dagli anestesisti Franco Carrieri e Giovanni Andriulli, con il supporto infermieristico professionale di Ramona Trafuoci, Adriana Cenere e Giovanni Fiorino.

«Questo intervento conferma la volontà di questa ASL di fornire risposte concrete ai bisogni di salute con eccellenze professionali e tecnologie avanzatissime al fine di ridurre la mobilità passiva verso le strutture del nord, recuperando risorse ma soprattutto riducendo i disagi alle famiglie – ha affermato il direttore generale, Vito Colacicco – Tra i pochi in Puglia è stata utilizzata una endoprotesi di tale fattura. E questo è stato possibile non solo grazie al lavoro del team di chirurgia vascolare, ma anche grazie al lavoro congiunto con la direzione medica del presidio, il dipartimento farmaceutico e l’ufficio patrimonio, per l’acquisto del dispositivo personalizzato».











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