domenica 22 settembre 2024


11/07/2022 07:28:58 - Provincia di Taranto - Cultura

Ai giardini Virgilio, alle ore 18.30, nell’ambito di una iniziativa promossa dall’associazione “Unire Taranto”

Perché fidarsi della scienza?

A questo interrogativo, tornato di strettissima attualità con l’emergenza sanitaria, prova a rispondere Sergio Pargoletti nel suo ultimo libro, La carezza della scienza, edito da Edizioni radici future.

Grazie al supporto di dati, numeri e una corposa bibliografia, il giornalista e scrittore tarantino ribadisce, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che senza la ricerca non ci sarebbe progresso. Dunque, dobbiamo e possiamo fidarci.

Non una fiducia cieca e totale da assegnare agli scienziati singolarmente considerati ma una fiducia, fondata su argomentazioni razionali, da accordare alla comunità scientifica che opera secondo regole e protocolli accettati a livello internazionale. Regole e protocolli, questo è il punto nodale, che funzionano e producono risultati: dalla biologia alla chimica, dalla robotica alle neuroscienze, il lavoro dei professionisti della conoscenza, basato appunto sul metodo scientifico, ci consente di vivere sempre meglio e di alimentare nuove aspettative.

Si tratta di un dato di realtà che con la pandemia è stato clamorosamente messo in discussione da un atteggiamento antiscientifico molto più diffuso di quanto si possa immaginare. La paura per ciò che ignoriamo, o che non abbiamo mai sperimentato, è non solo legittima ma comprensibile; essa, però, va affrontata con l’unico strumento che abbiamo a disposizione per non cedere ai pregiudizi, anticamera di comportamenti sbagliati che possono sfociare nell’intolleranza: la cultura.

Il saggio è quindi destinato non solo ai lettori appassionati di scienza ma anche e soprattutto alle nuove generazioni che si formano tra i banchi di scuola per diventare cittadini responsabili e consapevoli.

La pandemia, al di là degli aspetti squisitamente sanitari, ci ha inoltre ricordato, se vogliamo con la brutalità di un’esperienza sommamente tragica, che siamo esseri mortali. E che non esiste una pillola o un qualsiasi altro farmaco in grado di lenire, una volta e per sempre, le nostre angosce esistenziali. Tutto ciò richiama il rapporto, non sempre idilliaco, che alcune discipline come la biologia, la fisica e la medicina intrattengono con altre forme di sapere, su tutte la filosofia.

La riflessione di Pargoletti tocca anche questo tema, privilegiando l’approccio multidisciplinare e rendendo conto dell’opinione di alcuni tra gli studiosi più autorevoli del dibattito culturale come Maurizio Ferraris e Naomi Oreskes, Elena Cattaneo e Carlo Rovelli, Edoardo Boncinelli e Umberto Galimberti.

Il libro sarà presentato martedì prossimo, 28 giugno, alle ore 18.30, ai Giardini Virgilio a Taranto, grazie ad un’iniziativa dell’associazione “Unire Taranto”; a dialogare con l’autore ci saranno l’ingegner Domenico Mosca e i giornalisti Angela Tanzarella ed Enzo Ferrari.

Breve nota biografica dell’autore:

Sergio Pargoletti, giornalista professionista, ha lavorato per giornali, agenzie di stampa, radio e tv maturando esperienze di studio e professionali tra Taranto, Bari, Bologna, Roma, Bruxelles e Milano. È stato docente di Sociologia in un Centro di preparazione universitaria. Saggista, è al suo sesto libro: ha già pubblicato Terra Ionica, Berlino tutta la vita, Il Militante e la Borgata, Facebook e il Principe, Aurora Blue Milano.

 











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