domenica 22 settembre 2024


10/11/2022 08:59:33 - Manduria - Cronaca

Alcune settimane fa il 76enne, che si trova in carcere, ha tentato il suicidio

Sarà trasferito in un centro psichiatrico Pietro Dimitri, l’uomo che ammazzò la convivente nell’ottobre dello scorso anno.

La Corte d’Assise di Taranto ha infatti accolto la richiesta avanzata dal difensore, l’avvocato Alessandro Scapati, e, dopo una perizia psichiatrica che ha confermato l’incompatibilità del regime carcerario con il quadro di salute dell’imputato, ha disposto il suo trasferimento in un centro clinico specializzato.

La struttura in cui sarà trasferito dovrà essere individuata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria visto che il pubblico ministero Enrico Bruschi, nel suo parere, ha chiarito che le prestazioni sanitarie richieste dal perito «possono essere fomite da idonee strutture sanitarie penitenziare». Dimitri, quindi, lascerà il carcere, ma non tornerà a casa né sarà condotto in un ospedale: la decisione della corte, infatti, dispone che dovrà essere trasferito in un «Centro Clinico specializzato carcerario» che dovrà essere individuato dal Dap.

La richiesta dell’avvocato Scapati, che insieme al collega Dario Blandamura, assiste il 76enne, è giunta dopo il tentativo di suicidio dell’8 ottobre scorso. In quell’occasione Dimitri si era provocato una serie di tagli con lo scopo di togliersi la vita, ma il personale dell’istituto era intervenuto tempestivamente salvandogli la vita.

Nel processo si sono costituite parti civili sette persone: fratelli e sorelle della vittima, attraverso l’avvocato Lorenzo Bullo, hanno chiesto al 76enne il pagamento di un maxi risarcimento da 4 milioni e 500mila euro.











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