lunedì 30 settembre 2024


11/05/2010 10:12:37 - Manduria - Attualità

«Ho le foto di tutte le chianche. Forse i ladri stanno ora cercando di rivenderle a operatori e tecnici del settore dell’edilizia»

 
Un compenso di 3.000 euro a chi fornirà notizie decisive per il ritrovamento di circa 60 metri quadrati di “chianche”, lastre di pietra che venivano usate anche come pavimento.
Ad offrirla è un professionista manduriano, che ha subito questo singolare furto da una particolare abitazione del centro storico di Manduria.
«Tra dicembre 2009 e marzo 2010, in vico Corcioli, a Manduria (alle spalle del bar Pompigna), i soliti noti, malviventi da due soldi, hanno asportato dal pavimento, circa 60 metri quadrati di “chianche” di piccola, media e grande pezzatura da una abitazione del 1600, che fu dell’abate Marco Gatti» fa presente questo professionista, che chiede di restare anonimo. «In tal modo hanno creato un danno irreparabile a tutto l’immobile. Nella refurtiva sono compresi un paracarro, sempre di pietra lavica, ed alcuni scolatoi a pavimento, per stalla».
Un’abitazione di grande valore storico. Proprio per questo il professionista manduriano è particolarmente adirato, anche perché sembrerebbe chiara la matrice di questo furto, quasi certamente su commissione.
«Tutte le “chianche”, una per una, sono state da me precedentemente fotografate e “loro signori” stanno probabilmente cercando di piazzarle a qualche tecnico oppure a qualche operatore del settore edile, compresi quelli che alimentano questa mafia con la moda di “rifare” l’antico dove non c’è mai stato, tipica degli arricchiti e degli ignoranti. Ecco perché ho deciso di offrire 3.000 euro a chi fornirà notizie decisive per il ritrovamento delle mie “chianche”, promettendo che non avrò alcun tipo di accanimento contro chi le avesse incautamente acquistate».
Ed il professionista indica anche un numero di cellulare a cui rivolgersi qualora qualcuno avesse delle informazioni: 338/4359733.
 










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