lunedì 23 settembre 2024


11/05/2010 10:41:46 - Manduria - Politica

Per la discarica di contrada “Cicci” si tenterà di ottenere i finanziamenti per la bonifica e nel frattempo si chiederà il risarcimento dei danni

 
Il nuovo sindaco non ha perso tempo. Alla prima, chilometrica, seduta della legislatura, ha subito presentato, dopo gli adempimenti di rito (giuramento compreso), un primo caso rognoso: quelle delle due discariche di Manduria. La prima, quella di contrada “Cicci”, esaurita da tempo, che ha bisogno dei necessari ed urgenti interventi di bonifica. La seconda, quella di contrada “Chianche”, che corre il rischio di essere sopra-elevata, in quanto, a causa della mancata chiusura del ciclo (con la produzione del cdr), la produzione e lo stoccaggio delle eco-balle (contenente la frazione secca dei rifiuti) hanno velocemente quasi esaurito la volumetria disponibile. E l’impianto, cui ben 17 comuni del versante orientale della provincia avrebbero dovuto conferire i rifiuti sino al 2017, rischia di essere esaurito già fra un anno. Non solo: se la ditta che ha in gestione l’impianto non otterrà l’ampliamento, chiederà, per rientrare nell’ammortamento dell’investimento, ben 9 milioni di euro di risarcimento ai 17 comuni, col rischio di provocare il dissesto a molti di loro.
Due “bombe ad orologeria”, come sono state definite, che hanno immediatamente richiamato l’interesse e l’attenzione del sindaco. Per la discarica di contrada “Cicci”, Tommasino ha già inviato una relazione alla Procura e alla Commissione Parlamentare che si occupa di smaltimento dei rifiuti.
«Questa discarica andava bonificata» ha fatto notare Tommasino. «Alla Procura ho quindi chiesto di verificare se vi siano dei danni, non solo di natura ambientale (costituisce un bubbone pericolosissimo per la salute dei cittadini), ed economica (cosa ha guadagnato il Comune di Manduria dalla sua presenza e anche dallo sfruttamento del gas per la produzione di energia) ma anche di natura patrimoniale, qualora si accertasse che la falda sia stata inquinata dal percolato».
Su questa prima discarica si è raggiunta una unità di intenti. L’Amministrazione si tutelerà nominando un legale e, nello stesso tempo, chiederà a Provincia e Regione di ottenere l’inserimento dell’impianto nella graduatoria di quelli che saranno bonificati. C’è stato anche chi ha proposto una convenzione con un istituto di vigilanza per la sua custodia, considerato che ultimamente si sono verificati degli atti vandalici, che potrebbero ulteriormente compromettere la situazione.
E’ stato invece deciso di approfondire meglio la seconda questione, quella ovvero relativa alla discarica in funzione, quella di contrada “Chianca”.
«Io sostengo che qualunque tipo di ampliamento deve comunque essere subordinato alla chiusura del ciclo dei rifiuti» ha affermato Tommasino. «Inoltre devono essere definite le royaltys a favore del Comune di Manduria e il ristoro ambientale».
Di diverso avviso l’ex sindaco Massaro.
«Manduria ha già dato: da 25 anni accoglie i rifiuti di mezza provincia di Taranto» ha fatto notare. «Perché non si trova un altro sito negli altri 16 comuni?».










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