lunedì 23 settembre 2024


28/12/2022 08:08:55 - Provincia di Taranto - Attualità

La particolare interpretazione del romanzo “Il tram di Natale” di Giosuè Calaciura, a cura del gruppo di lettura Ipazia della biblioteca “Elena Dell’Antoglietta”

Lunedì sera, nella suggestiva cornice della chiesa dedicata al Carmine, è andata in scena una particolare interpretazione del romanzo “Il tram di Natale” di Giosuè Calaciura, a cura del gruppo di lettura Ipazia della biblioteca “Elena Dell’Antoglietta” di Fragagnano.

Metaforicamente, tutti i presenti sono saliti a bordo dell’ultimo tram che, nella notte della vigilia di Natale, è partito da una città qualunque, dal capolinea fino all’estrema periferia. L’autista, stanco di traghettare umanità reietta, ha compiuto le sue corse, chiudendosi nel gabbiotto e mettendo dei giornali sui vetri. Per non vedere, per non sentire...

Spente tutte le luci del tram, per un atto di misericordia, per lasciare al buio a dormire quei pochi che sarebbero saliti, la notte di Natale. Prima della partenza, qualcuno ha adagiato su di un sedile, avvolto in una coperta, un neonato. E il tram è partito. Ha raccolto nel suo percorso, sferragliando davanti alle finestre illuminate delle case dove si festeggiava, poche persone: umanità ai margini, un venditore di ombrelli, un ragazzo rifugiato in un capannone in disuso, una prostituta di colore con il suo vecchio accompagnatore che le avrebbe offerto solo una misera cena in cambio delle sue prestazioni, un artista di strada in fin di vita, un cameriere filippino, due balordi, un’infermiera dei poveri, un uomo che non riusciva a mantenere la famiglia.

Il bambino si muoveva, piangeva e tutta questa umanità si accostava prima stupita e poi incantata,davanti a lui. Ed ecco il miracolo, l’attimo di speranza, ecco il bambino sparito mentre il tram continuava a correre,senza altre fermate. “E ancora corre...”.

 "... e sembro' a tutti una stella cometa ".

Una Natività contemporanea, un “dono” - come lo ha definito Barbara D’Amore - che ha curato l’adattamento del romanzo a questa lettura pubblica, che i lettori del gruppo di lettura Ipazia hanno voluto fare a loro stessi e alla comunità, nella speranza di lasciarsi ispirare dalla figura del conducente, il quale si arrischia ad abbandonare “ogni ipotesi di rotai” per cambiare il modo di vedere il mondo dalla propria cabina.











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