lunedì 23 settembre 2024


29/01/2023 10:01:35 - Provincia di Taranto - Cronaca

La presa di posizione del sindacato Sappe: «La situazione nel carcere di Taranto è drammatica: vi sono 800 detenuti e meno di 300 poliziotti

Scoppia una rissa tra detenuti nel carcere. Nella stessa giornata trovati sei telefonini nelle docce

In una nota, Federico Pilagatti, della segreteria nazionale del Sappe, è intervenuto sulla situazione.

«La rissa doveva essere una resa dei conti definitiva, ma fortunatamente l’evento critico che poteva sfociare in tragedia si è risolto con alcuni feriti medicati nella locale infermeria, anche se la situazione si è fatta molto tesa all’interno del carcere tarantino. Fondamentale l’intervento dei poliziotti che, con grande coraggio ed a rischio della loro incolumità, sono riusciti a sedare la rissa. Purtroppo questi bollettini di guerra, quasi giornalieri, non sono altro che la sommatoria della grave situazione presente nel carcere di Taranto a seguito del sempre più grave sovraffollamento di detenuti, oramai abbiamo superato quota 800, a fronte di un organico di meno di 300 poliziotti».

Nella stessa giornata gli agenti hanno trovato nel carcere (esattamente nei locali delle docce) sei telefonini e cavetti di ricarica.

«La scoperta è stata fatta grazie alla sagacia ed alla professionalità dei poliziotti penitenziari, i quali, nonostante siano costretti a lavorare in gravissima carenza organica, non lesinano impegno ed attaccamento al loro lavoro, nonostante siano stati lasciati soli e senza alcuna sicurezza nei reparti detentivi in balia dei detenuti più violenti» prosegue Pilagatti.

«La gravità della situazione gestionale dei detenuti si rappresenta che l’algoritmo utilizzato dall’amministrazione penitenziaria per gli organici nelle carceri, ha determinato un rapporto tra agenti-detenuti di circa 0.66 in media a livello nazionale, mentre a Taranto di scende a 0.35; ciò vuol dire che con questi parametri a Taranto sarebbero necessari almeno altri 240 poliziotti per poter gestire il carcere in maniera sicura per tutti (poliziotti, detenuti, territorio).

«Nei mesi scorsi il Sappe, dopo eclatanti manifestazioni (ci siamo incatenati, abbiamo bruciato le tessere di riconoscimento) ha presentato un dettagliato esposto alla Procura di Taranto in cui venivano elencate le responsabilità del ministro e dell’amministrazione penitenziaria chiedendo un intervento rapido, poiché la situazione poteva degenerare in maniera definitiva, finora senza alcun risultato».

 











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