lunedì 30 settembre 2024


15/01/2009 14:19:37 - Manduria - Attualità

Sette persone arrestate: due coinvolte nell’omicidio di Di Mitri

 
Sono anche coinvolte nelle indagini sull'omicidio di un carabiniere due delle sette persone arrestate oggi dai carabinieri di Brindisi in quanto ritenute responsabili di una serie di rapine. I sette – secondo quanto accertato dagli investigatori – erano pronti a tutto. Sono stati arrestati sulla base di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip Simona Panzera su richiesta del sostituto procuratore Milto De Nozza del Tribunale di Brindisi.
Gli arrestati sono: Maurizio Cavaliere, di 47 anni, la moglie Carmela Milanese, di 44, entrambi di Squinzano, Maurizio De Michele, di 37, Antonio D’Ippolito, di 40, Antonio Mazza, di 38, Albino Zanzarelli, di 54, tutti di Oria e Nicola Nigro, di 35 anni, di Ceglie Messapica. A vario titolo devono rispondere di una serie di episodi avvenuti nei territori di Oria, Villa Castelli e Squinzano, rapine ma anche spendita e stampa di banconote false, detenzioni di armi e spari in luogo pubblico. Il gruppo è stato individuato in seguito alle attività investigative cominciate con la morte del maresciallo Antonio Di Mitri avvenuta a Francavilla Fontana nel tentativo di bloccare una banda di rapinatori di banca.
Tra i soggetti individuati dai carabinieri nel corso delle indagini, finirono anche Nigro, Cavaliere e Zanzarelli. Ed è stato in questo modo che i militari hanno ricostruito il sodalizio. Nigro, tra l’altro, si sarebbe reso protagonista di alcuni episodi criminali in un periodo in cui era sottoposto alla sorveglianza speciale. Secondo quanto accertato, Zanzarelli e Cavaliere sarebbero coinvolti nella rapina della Banca Carime di Oria avvenuta nel 2000 che fruttò un bottino di 46 milioni di lire e Cavaliere avrebbe avuto un ruolo non secondario anche in una rapina avvenuta a una macelleria di San Marzano, nel tarantino. In questo caso venne anche aperto il fuoco contro una guardia giurata intervenuta sul posto appena scattato l’allarme. Ma nell’indagine dei carabinieri è finito anche il furto di una cavalla, per di più incinta, messo a segno, a quanto pare, da Zanzarelli a Villa Castelli.
Quello che hanno potuto ascoltare i carabinieri nel corso di alcune intercettazioni telefoniche è che il gruppo stava per organizzare altre azioni cruente con assalti in banca e rapine. In queste conversazioni gli arrestati si dicono disposti a tutto, anche a sparare contro i carabinieri se questi si fossero messi “di traverso”. Tra le rapine che stavano studiando, anche una che sarebbe stata fatta all’ufficio postale di Oria, con la tecnica del buco. In questo caso avrebbero dovuto sequestrare in casa un anziano che aveva come unica colpa quella di avere la sua casa confinante con l’ufficio postale. Sempre ad Oria il gruppo aveva programmato un’altra rapina, stavolta ai danni della Deutsche Bank pensando anche di aprire il fuoco in caso di difficoltà. Stessa cosa anche per un assalto a un portavalori non appena questo avesse ritirato i soldi da un ipermercato Auchan di Casamassima. Azioni che non sono state messe in atto solo grazie alle attività di controllo dei carabinieri. Stamani, tra l’altro, nel corso delle perquisizioni domiciliari nei confronti degli arrestati, in casa di D’Ippolito i carabinieri hanno trovato un fucile calibro 12 e decine di proiettili a pallettoni nascosti sotto il letto della figlia di appena 5 anni.










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