lunedì 23 settembre 2024


26/04/2023 17:26:55 - Provincia di Taranto - Attualità

La celebrazione è stata un'occasione per ricordare le centinaia di Resistenti della Terra di Puglia, la regione del Sud con il maggior numero di partigiani caduti in combattimento, fucilati e deportati

Per la prima volta, a Fragagnano, si è tenuta la celebrazione del 25 aprile grazie all’impegno profuso dalla neo costituita Associazione Combattenti e Reduci sezione Salvo D'Acquisto Fragagnano e alla collaborazione dell’Amministrazione comunale, della Pro loco, dell’A.N.M.I., dell’Audace Fragagnano e dell’accademia musicale Ouverture.

Dopo il raduno presso la sede A.N.C.R., si è snodato il corteo, aperto dai piccoli della squadra calcio Audace Fragagnano, in direzione della chiesa Madre, in cui si è svolta la santa Messa.

Durante l'omelia, il parroco don Graziano ha citato il profeta Isaia 2,1-4: “Forgeranno le loro spade in vomeri, e le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo...” e don Primo Mazzolari, sacerdote, scrittore, profeta di una Chiesa in uscita, partigiano.

Al termine della Messa, il corteo ha raggiunto piazza Regina Elena.

Dopo la cerimonia dell’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro al Monumento dei Caduti, si sono tenuti i discorsi commemorativi.

È seguito un momento, intenso, curato dal gruppo di lettura Ipazia della biblioteca Elena Dell’Antoglietta di Fragagnano.

La celebrazione è stata un'occasione per esprimere la propria gratitudine a tutte quelle donne e quegli uomini che hanno sacrificato la propria vita nella Resistenza per gli ideali di libertà, per ricordare le centinaia di Resistenti della Terra di Puglia, la regione del Sud con il maggior numero di partigiani caduti in combattimento, fucilati e deportati.

Tra questi, circa 20 donne: operaie, impiegate, casalinghe.

Ed ancora, gli ex militari pugliesi, originari di Francavilla Fontana, Brindisi, Fasano, San Vito che combatterono nella battaglia di Montelungo (Cs).

E tanti altri uomini e donne come noi, che, con la propria storiae i propri sogni, hanno anteposto al destino personale, la libertà collettiva.

Alla fine, tutti i presenti hanno intonato l'Inno della resistenza italiana “Bella ciao”, accompagnati dalla fisarmonica di Giuseppe Leo.











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