lunedì 30 settembre 2024


02/06/2010 08:42:50 - Manduria - Attualità

«Si potrebbe poi immettere l’acqua depurata-affinata nell’invaso ed utilizzarla per usi agricoli»

 
 
«Perché comprare l’acqua per l’agricoltura dalla Basilicata attraverso l’erogazione dall’invaso di Monte Cotugno alla diga di Pappadai, quando si potrebbe invasare l’acqua depurata e affinata dal depuratore consortile Sava – Manduria e di altri comuni?
La diga Pappadai, posta tra i comuni di San Marzano-Fragagnano e Monteparano, è stata realizzata in terra battuta con paramento bituminoso per scopo irriguo, intorno agli anni ‘90 dal Consorzio di Bonifica Arneo.
Le caratteristiche si possono così riassumere: la quota di coronamento è posta a 112 m.s.l.m.,la lunghezza del coronamento è pari a 875,3 metri, l’altezza mt. 27, volume 700.000 mc., riempimento 13.000.000 mc.
L’AQP ha previsto l’ubicazione del depuratore consortile Sava-Manduria nei pressi dell’”Urmo”, con scarico a mare mediante condotta sottomarina.
Il liquame “grezzo”di Sava e Manduria, recapitato in corrispondenza del vecchio depuratore di Manduria; attraverso delle pompe verrebbe “intubato” per oltre 10 km. fino a raggiungere il nuovo depuratore e da qui convogliato mediante scarico a mare.
A questo punto la domanda che mi sono posta è la seguente:
Perché non realizzare il depuratore consortile nei pressi della diga Pappadai per poi  immettere l’acqua depurata-affinata nell’invaso ed utilizzarla per usi agricoli?
Non bisogna dimenticare che già esiste la diramazione di condotte interrate che con l’originario progetto, avrebbe dovuto portare l’acqua nelle campagne di Maruggio, Torricella, Sava, Manduria etc.
Con questo sistema assolveremmo a tre principi
- riutilizzo delle acque depurate così come previsto dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia;
- utilizzo della rete per uso irriguo esistente e mai messa in funzione, nelle campagne di Torricella, Maruggio, Manduria etc
- eliminazione dello scarico a mare.
Sarei curioso di sapere dagli Enti interessati (AQP, Regione,Arneo e Comune di Sava e Manduria) se ci sono elementi ostativi che possono rendere impraticabile l’operazione!
A volte, abbiamo la soluzione a portata di mano e non ce ne accorgiamo, anzi ci rifiutiamo persino di esaminarla!
Forse la realizzazione di questo progetto farebbe levitare i costi dell’opera!
Ma alla fine, avremmo tutelato un bene inestimabile, invidiato da tutti, che è il nostro mare».
 
ing. Antonio Curri










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