lunedì 23 settembre 2024


12/07/2023 17:49:07 - Provincia di Taranto - Attualità

«La vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo»

Riceviamo, e pubblichiamo, un intervento dell’on. Dario Iaia, coordinatore regionale Città del Vino Puglia, on. Dario Iaia.

«Come Città del Vino avevamo assunto l’impegno di definire, a livello nazionale, le regole della cosiddetta vendemmia turistica, vale a dire quel momento esperienziale ricercato da molti turisti durante le loro vacanze.  Finalmente - evidenzia Dario Iaia - è possibile metterla in pratica senza il pericolo di incorrere in violazioni in tema di lavoro.

Questa mattina il presidente nazionale delle Città del Vino Angelo Radica ed il direttore generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che la disciplina e soprattutto, viene precisato che la vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato.

Ritengo - prosegue il coordinatore regionale Iaia - che questa sia una bellissima notizia per la nostra Puglia e per il nostro enoturismo. L'associazione che ho l'onore di rappresentare a livello regionale si è impegnata molto per conseguire questo risultato, dando così una risposta concreta alle numerose aziende vitivinicole che ne avevano rimarcato l'esigenza. Oggi per soddisfare le aspettative dei visitatori occorre dare loro delle emozioni e sono certo che dei nostri vigneti non si dimenticheranno mai. Da questo legame con il territorio, non potrà che scaturire poi un consolidamento delle presenze. Non ci serve il turismo mordi e fuggi, dobbiamo invece puntare sulla qualità e sulle nostre eccellenze, come i vigneti appunto.

Vorrei infine, evidenziare che l’attività è ristretta a poche ore alternativamente nella fascia oraria antimeridiana o postmeridiana e non può ripetersi per più di 2 volte nella stessa azienda vitivinicola nell’arco della stessa settimana».

«Andare a regolarizzare la vendemmia turistica – sottolinea anche il presidente dell’associazione nazionale Città del Vino, Angelo Radica – significa dare un importante impulso all’enoturismo, che in Italia vale già un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze, ed è un’opportunità ulteriore per tutti i territori enologici. Grazie a questo accordo – aggiunge – le cantine avranno tutta la tranquillità di far svolgere in sicurezza per i turisti una esperienza turistica, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro”.

Durante lo svolgimento di tale evento ogni referente aziendale/tutor potrà seguire un numero di turisti non superiore a 8, salva diversa disposizione della normativa locale di riferimento. I referenti aziendali/tutor  e i turisti impegnati nella vendemmia turistica dovranno indossare obbligatoriamente un cartellino identificativo o braccialetto identificativo rispettivamente con la scritta “tutor” e “vendemmiatore turista”».











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