«Lavoro duro e in silenzio, fai in modo che sia il tuo successo a far rumore!»
Riceviamo, e pubblichiamo, una lettera aperta che una mamma, la signora Carla Garau, invia al proprio figlio adolescente. Ecco il testo.
«Sii curioso, apriti alle nuove esperienze, o almeno provaci, fallo senza porti obiettivi troppo importanti, fallo se sai che ti divertirà e il piacere prevarrà sull'ansia da prestazione.
Fallo così potrai raccontarlo e saprai di non avere rimpianti.
Per quanto possa sembrare banale, mamma e papà saranno un passo dietro di te, proprio come lo eravamo ieri sera, fisicamente, percorrendo le vie del quartiere Paradiso a Brindisi in occasione della celebrazione dei Santissimi Misteri.
Un venerdì Santo che ha accorpato tanti sentimenti, impressioni, sensazioni difficili da definire.
In un periodo in cui stare accanto a un ragazzino di 12 anni e mezzo è come vivere "sulle montagne russe", in cui gli screzi e le incomprensioni sono all'ordine del giorno e prevalgono nettamente sul resto.
In un periodo in cui mi rendo conto di essere tanto impreparata e ho la testa piena di dubbi.
In un periodo così particolare, arrivano serate come quella di ieri, in cui stanchezza, piccoli/grandi sacrifici di lezioni extra, prove e corse pazze, rendono giustizia a tutto: per qualche ora, finalmente, ti senti in pace, raggiungi un equilibrio, (che forse non ti appartiene). Scambi tanti sorrisi complici con tuo marito e in quello scambio è racchiuso tanto!
È la prima esperienza in banda, come sempre sei criptico, non lasci troppo spazio alle emozioni, una di quelle persone “da poche parole e qualche sorriso sotto i baffi”.
In ultima fila, tra le percussioni, un ragazzino “picchia” su un rullante a ritmo di marcia, con la sua divisa nuova di zecca.
Quel ragazzino è il mio bambino che cresce.
“Lavoro duro e in silenzio, fai in modo che sia il tuo successo a far rumore!”».
Carla Garau