lunedì 23 settembre 2024


16/07/2010 18:12:49 - Provincia di Taranto - Politica

Ecco il documento sulla Nuova Vertenza Taranto predisposto dalla Provincia

 
Il documento sulla “Nuova Vertenza Taranto”, predisposto dalla Provincia di Taranto d’intesa con il Comune di Taranto, la Camera di Commercio, l’Autorità Portuale, Confindustria, le Confederazioni Sindacali, Confcommercio ed altre associazioni di categoria, rappresenta una analisi, non certo esaustiva, dei fabbisogni dell’area di crisi tarantina, con la previsione degli interventi prioritari e delle azioni che, a livello istituzionale ed a livello socio-economico, sono ritenute assolutamente necessarie.
A livello istituzionale, oltre alla attuazione di una nuova fase di concertazione operosa tra gli Enti Locali, viene considerata come necessaria ed indifferibile la interlocuzione con gli Organismi decisionali regionali, con l’ausilio della struttura di “Sviluppo Puglia” già sezione pugliese della società Sviluppo Italia; mentre, a livello nazionale, il Documento auspica forme dirette di interlocuzione con il Ministero dell’Economia (attraverso il Nucleo di Valutazione per gli investimenti pubblici) e con il Ministero delle Regioni per riprendere il “dialogo” sulle criticità dell’area tarantina, avviato con la delibera CIPE n° 155 del 21 dicembre 2000 e non più ripreso, se non per deliberazioni circoscritte al contratto di programma TCT (delibera CIPE n° 101/2000) ed alla piastra portuale di Taranto con la “legge obiettivo” (delibera CIPE n° 74/2003, che tuttora non trova attuazione per carenza di risorse statali integrative).
Il Documento analizza la situazione socio-economica tarantina, con raffronto dei parametri fondamentali (demografia, tasso di occupazione, composizione del comparto produttivo per tipologia di imprese e di attività, prodotto interno lordo, tessitura infrastrutturale e dei servizi) tra l’anno 1993 (quando lo Stato, con delibera CIPE di tipo “programmatico” n° 85 del 19 ottobre 1993, stanziò 250 miliardi di vecchie lire, come prima quota, per avviare un piano di sostegno all’area di crisi tarantina, allora e tuttora penalizzata dalla crisi occupazionale e socio economica diretta conseguenza delle difficoltà dell’industria primaria sia siderurgica che petrolchimica) e l’anno 2010.
Il raffronto evidenzia una situazione socio-economica che rispetto al 1993 presenta ulteriori e più gravi elementi di criticità, sicuramente aggravati da una negativa fase congiunturale internazionale, ma soprattutto causati dalle difficoltà a portare avanti un piano di sviluppo intersettoriale sistematico.
Il Documento passa, quindi, ad analizzare queste difficoltà anche alla luce delle potenzialità del nostro territorio; ed in questa ottica il Documento evidenzia chiaramente la assoluta priorità di sviluppare le attività portuali e retroportuali; per fare questo occorrerà “sbloccare” le procedure per i dragaggi dei fondali, necessari a garantire maggiori fondali ed a favorire il flusso di terminalisti i cui containers sono elemento primario per lo sviluppo delle attività retroportuali, il tutto in uno scenario di forte concorrenzialità tra i porti nazionali e tra questi ed i porti dell’intero bacino mediterraneo.
Il Documento analizza in dettaglio la situazione dei progetti prioritari predisposti dall’Autorità Portuale di Taranto e ne valuta il fabbisogno evidenziando la assoluta priorità dell’avvio operativo della “piastra portuale logistica” con un fabbisogno integrativo di risorse pubbliche pari a circa 34 Meuro, integrativo rispetto allo stanziamento già assentito dal CIPE per circa 156 Meuro; l’altra priorità veramente ostativa a qualunque ipotesi di sviluppo delle attività portuali e retroportuali si riferisce ai dragaggi, con una previsione di escavo per 19,5 milioni di mc. con la possibilità di riutilizzo per 12 milioni di mc. circa e la necessità di smaltire circa 7 milioni di mc. di materiale dragati.
Il Documento analizza poi le potenzialità di sviluppo del sistema porto-aree retroportuali-aeroporto di Grottaglie e si sofferma sulle elevate potenzialità dell’aeroporto jonico in fatto di traffico per le merci; il tutto in conformità al vigente Piano Regionale dei Trasporti.
Viene evidenziato che lo sviluppo del settore logistico aeroportuale, partendo dalle attuali esigenze delle imprese locali, sarà in grado di individuare ed intercettare i segmenti di mercato interessati al trasporto aereo delle merci, anche attraverso l’offerta di tipologie di servizio diversificate e complementari a quelle già esistenti, in grado di attrarre investimenti e nuovi operatori e garantire in anticipo la presenza di vettori cargo e operatori logistici che ne assicurino il servizio.
 
Il Documento analizza, inoltre, le problematiche ambientali dell’area tarantina senza entrare nel merito dei tematismi sulla sicurezza ambientale e sui parametri di ecosostenibilità che sono attualmente oggetto di ampio dibattito a livello di opinione pubblica e di Enti locali; ciò non per omissione, ma per rispetto del dibattito in corso e, soprattutto, per il taglio operativo-infrastrutturale che al Documento è stato dato; proprio per avviare a soluzione efficace le maggiori problematiche ambientali che da anni interessano l’area tarantina, a livello di Enti Locali, e come positiva forma di concertazione nell’ambito dell’Area Vasta Tarantina, il Documento rappresenta con determinazione la necessità del “Polo tecnologico scientifico” da ubicare nel quartiere Paolo VI in area attigua al costruendo “Centro Ospedaliero S. Raffaele”.
 
Il Documento, poi, analizza le emergenze infrastrutturali del nostro territorio e, dal punto di vista viario, ribadisce la priorità di garantire all’itinerario Bradanico-Salentino la continuità con quanto già realizzato da Candela a Matera dallo Stato e dalla Regione Basilicata; in questo ambito viene rilevata la priorità della Tangenziale Nord di Taranto; l’altra priorità si riferisce alla direttrice Taranto-Tasano-Avetrana, ritenuta ormai indifferibile non solo dal punto di vista della fruibilità trasportistica, in alternativa alla attuale strada litoranea tanto esigua come sezione quanto insicura per la sregolata antropizzazione, ma anche dal punto di vista del recupero ambientale, paesaggistico ed urbanistico del versante orientale; ciò attraverso la realizzazione di un complesso di iniziative che, partendo dalla previsione del “Parco delle Dune” per il recupero di vaste aree di zona costiera, porterà, a cura della Provincia di Taranto e dei Comuni costieri, alla riqualificazione urbanistica degli agglomerati delle marine con:
-         la realizzazione del percorso turistico-archeologico caratterizzato da pista pedonale e ciclabile continua dalla Baia del Pescatore (tra Leporano e Pulsano) a Torre Columena;
-         la previsione di un reticolo viario che utilizzando l’esistente e con limitate integrazioni, consentirà la delocalizzazione di strutture edilizie abusive;
-         la previsione di servizi idrico-fognanti sull’intera fascia costiera;
-         la previsione di servizi continui al turista (area parcheggi, area camper, centri per attività sportive sul mare, attività per la pesca, ecc.).
 
Completano il quadro del fabbisogno, in materia di viabilità provinciale, gli adeguamenti delle direttrici Francavilla-Manduria-mare, Leporano-Faggiano-Grottaglie, isola amministrativa Taranto-Lizzano-Fragagnano-Grottaglie, Mottola-Castellaneta-mare e Laterza-Ginosa-mare.
Il Documento prevede, altresì, interventi funzionali alla mobilità urbana ed extraurbana attorno al Capoluogo per circa 10,5 Meuro.
 
Sono inoltre esaminate le problematiche del comparto imprenditoriale produttivo con la disamina dei vari Distretti Produttivi che la Regione sta attivando al fine di potenziare la rete delle PMI, in un’ottica di specializzazione nei settori della logistica, delle tecniche ambientali e del riutilizzo e della innovazione e della ricerca.
 
Particolare attenzione viene riservata al comparto agricolo ed agroalimentare con l’analisi anche della cooperazione nel settore vitivinicolo.
Nella “Nuova Vertenza Taranto”, per questo comparto, vengono ribaditi i seguenti obiettivi:
1.     competitività (finanziamenti e servizi alle imprese, ifrastrutture, logistica);
2.     tutela ambientale (sostenibilità, salubrità delle produzioni, distintività territoriale, tutela del suolo e delle acque);
3.     diversificazione (multifunzionalità, agroenergia, etc.).
Un capitolo a parte riguarda l’approvigionamento idrico integrativo per l’area tarantina, in grado di sopperire alle croniche carenze del Capoluogo, ma soprattutto della fascia orientale e degli agglomerati costieri.
Secondo proposte formulate dalla Provincia di Taranto ed intese in corso di perfezionamento tra Ente Irrigazione della Puglia e Basilicata, AATO Puglia ed Acquedotto Pugliese, sarà possibile incrementare la risorsa idropotabile e la risorsa a scopo irriguo nell’area tarantina con gli interventi già finanziati ma da diversificare con un dissalatore nei pressi del Tara (sostitutivo del dissalatore a Manduria) ed il convogliamento in invaso delle acque della sorgente Fiumetto già nelle disponibilità della Provincia di Taranto.
 
Il Documento tratta, a completamento delle iniziative prioritarie, la problematica dello sviluppo delle attività turistiche.
Viene evidenziato che la promozione turistica del nostro territorio è affidata all’attuazione del Regolamento Regionale n° 4 pubblicato sul B.U.R.P. n° 40 del 13 marzo 2009 che disciplina i Sistemi Turistici Locali; in verità a Taranto esiste già una positiva forma di concertazione che è il “Tavolo del Turismo” al quale partecipa la Provincia di Taranto, il Comune di Taranto, la Camera di Commercio, Confcommercio ed altre associazioni di categoria.
In base al Regolamento la Regione Puglia distingue i Sistemi Turistici Locali in due tipologie:
a)     il Sistema Turistico Territoriale che prevede forme associative tra soggetti pubblici; <<costituite in ambiti territoriali omogenei e di dimensioni significative al fine della valorizzazione per scopi turistici delle risorse locali>>;
b)    il Sistema Turistico di Prodotto che prevede forme associative tra soggetti privati e pubblici.
Quest’ultimo, il STP, viene attuato attraverso la forma di Distretto Produttivo su base regionale, mentre il STT si attua su base locale.
Il Documento espone i  contenuti del STT mentre è in fase di definizione il STP su base regionale.
Per il STT emerge un fabbisogno di risorse, per il primo triennio di attività, conseguente al riconoscimento dello stesso STT da parte della Regione, pari a 56 Meuro articolato come da tabella riportata nella pagina seguente e sommariamente così riepilogabile:
 
§                                           risorse da richiedere alla Regione/Assess. Turismo                   30,7 Meuro
§                                           risorse da richiedere alla Regione/Assess. LL.PP.                     20,0 Meuro
§                                           risorse disponibili per la Provincia                                              2,1 Meuro
§                                           risorse private di co-finanziamento                                             3,2 Meuro
                                                                                             Totale       56,0 Meuro
A queste risorse sono da aggiungere, in relazione alle intese intercorse tra Enti Locali, la Sovrintendenza ai Monumenti e la Sovrintendenza Archeologica anche risorse pubbliche per il completamento del Polo Museale  di  Taranto  (12 Meuro)  e per la realizzazione di Parchi industriali all’interno  di  insediamenti industriali  (1 Meuro).
 
Il Documento, infine, passa a trattare le proposte conclusive della “Nuova Vertenza Taranto”.
In relazione alle analisi territoriali e socio-economiche riportate nel Documento medesimo, si è ritenuto di sottoporre alla “Consulta per lo Sviluppo”, in forma certamente non esaustiva, le proposte che sono state articolate in due tipologie:
a)     di tipo “gestionale”, al fine di porre in atto procedure, intese, accordi per la migliore riuscita della “Nuova Vertenza Taranto” sia a livello locale che regionale, nazionale e comunitario;
b)    di tipo “finanziario”, al fine di definire una base per le richieste di risorse da canalizzare ai possibili Organismi Finanziatori.
Ipotesi “gestionale”
Per facilitare le intese tra Enti ed Organismi/Uffici pubblici a livello locale è proposto un “COMITATO DELLA CONSULTA” costituito dai Rappresentanti dei vari partecipanti alla Consulta medesima; al Comitato fornirà assistenza e darà seguito alle determinazioni del Comitato stesso un Segretario.
Per “raccordare” le determinazioni/proposte del Comitato della Consulta con gli Organi/Uffici Regionali si propone di definire un accordo di collaborazione con “Sviluppo Puglia”, Società di consulenza economica/amministrativa in house della Regione Puglia.
Per “raccordare” le determinazioni condivise tra il Comitato della Consulta e la Società Regionale con i Ministeri del Governo Centrale si propone di richiedere al Ministero dell’Economia la collaborazione con il Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici presso lo stesso Ministero.
Ipotesi “finanziaria”
Le attività di “facilitatore” del Comitato della Consulta, d’intesa con gli Organi Regionali e Statali, dovranno puntare sostanzialmente a:
a)     consentire il pieno utilizzo delle risorse già assegnate all’Autorità Portuale di Taranto con procedure accelerate;
b)    infrastrutturale le aree retroportuali con finanziamenti mirati sia ai raccordi stradali (Tangenziale Nord di Taranto) e ferroviari (potenziamento della “vecchia” stazione Bellavista di prossima dismissione da parte delle FFS con i connessi raccordi al Distripark/Agromed) che alla Piastra Logistica, oltre che al Molo Polisettoriale, nonché di co-finanziamento per il Distripark ed Agromed che, finalmente sono state svincolate dalla soggezione delle procedure di caratterizzazione ai fini ambientali;
c)     riservare prioritariamente quote di finanziamento pubblico all’ANAS per avviare la realizzazione dei tratti più pericolosi dello itinerario Bradanico-Salentino da Manduria a Ginosa, secondo uno schema operativo già concordato tra la Provincia di Taranto ed il Compartimento ANAS di Bari;
d)    definire politiche di sostegno a livello regionale per i Distretti Produttivi;
e)     assicurare finanziamenti statali per il Museo Archeologico di Taranto e per il sistema del Polo Museale Tarantino, (finanziamento della proposta di Invitalia, ex Sviluppo Italia);
f)      altre proposte di Camera di Commercio, Confindustria Taranto, Confcommercio ed altri;
g)     altre proposte di tipo “sindacale” delle Confederazioni;
h)     altre proposte che emergeranno dal confronto con Assessori Regionali, Consiglieri Regionali, Parlamentari, nonché Sindaci ed altri attori dello sviluppo della nostra area.
Per il finanziamento delle opere e delle attività esaminate nel Documento si è formulato un quadro sintetico del fabbisogno delle risorse secondo il prospetto riportato di seguito.
 
RIEPILOGO FABBISOGNO FINANZIARIO (Importi in Meuro).
TIPOLOGIA INTERVENTO
RIF
PAG.
IMPORTO RISORSE PUBBLICHE
(MEURO)
IMPORTO PREVEDIBILE
COFINANZIAMENTO
(MEURO)
IMPORTO TOTALE
(MEURO)
OPERE PORTUALI(1)
46
199,0
0
199
CONCESSIONI DISTRIPARK
46
50,0
50,0
100,0
SISTEMA ATTIVITA’ PRODUTTIVE
60
41,5
20,0
61,5
SISTEMA TURISTICO TERRITORIALE
61
52,8
3,2
56
POLO TECNOLOGICO
63
60
26
86
POLO MUSEALE TARANTINO E POLI INDUSTRIALI
62
13,0
 
13,0
INTERVENTI MOBILITA’ URBANA
36
10,5
 
10,5
INTERVENTI VIABILITA’ PRIAMARIA
35
350,0
 
350,0
TOTALE
 
776,8
99,2
876,0

OLTRE 232 MEURO per opere già finanziate ma da cantierizzare











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