domenica 22 settembre 2024


21/09/2024 08:16:02 - Manduria - Cultura

Propone un intrigante percorso attraverso le maglie della Storia, nelle quali hanno vissuto e operato otto grandi figure di donne prima e di regine poi, ognuna delle quali portatrice sana di un valore aggiunto, rivelatosi fondamentale per il destino del proprio regno

“Grandi Regine” vuole essere un libro per ragazzi. In realtà, i racconti che ne fanno parte, storie di vita avvincenti e straordinarie, conquistano i lettori di tutte le età.

Esso propone un intrigante percorso attraverso le maglie della Storia, nelle quali hanno vissuto e operato otto grandi figure di donne prima e di regine poi, ognuna delle quali portatrice sana di un valore aggiunto, rivelatosi fondamentale per il destino del proprio regno. Si parte dalla Roma antica del V secolo, serpeggiando nel tempo e nello spazio attraverso i regni di tutta Europa fino a giungere alla Russia del XVIII secolo. In realtà, “Grandi regine” fu pubblicato per la prima volta nel 1968 (testi di Giuliana Pistoso); in questa seconda edizione i testi sono frutto della pregevole penna di Roberto Piumini. Pur contenendo ben otto biografie, l’opera si avvale, infatti, di un linguaggio spigliato ed essenziale, mai banale e ripetitivo, se si considera la gran mole di dati e vicende storiche che esso veicola in poco più di centocinquanta pagine. Ad impreziosire i testi, le illustrazioni di Ugo Fontana, che nel 1969 ebbero un prestigioso riconoscimento internazionale, il premio della Biennale di Illustrazione di Bratislava.

Alla fine di ogni biografia, l’Autore riporta un componimento in versi in cui “canta” le vicende narrate nel capitolo, un’ulteriore chiave di lettura questa dell’intero corpus di biografie. Se ne riporta il ritornello, che può essere posto a suggello dell’intero volume: «Donne regine, prese / nel giro del potere: / regnarono gloriose, / ma furono leggere», rimandando la pubblicazione dei versi in un articolo successivo a questo.

Leggiamo di Galla Placidia (386-450), figlia minore di Teodosio, coraggiosa sposa del re visigoto Ataulfo, che accetta di sposare perché spera, da regina dei Visigoti, di arrivare alla pace fra questi e i Romani. Gli eventi avversi e le oscure trame del potere porteranno Galla Placidia, dopo la morte del suo secondo marito, Costanzo, a operare delle scelte politiche e militari di non poco conto.

Si prosegue con Adelaide di Borgogna (?931 - 999), che, per aver rifiutato di sposare Berengario, finisce rinchiusa, come nella più terribile delle fiabe, in una fortezza sul lago di Garda, dalla quale verrà liberata con la complicità del suo confessore. Adelaide sposerà Ottone di Sassonia, sarà moglie e regina colta e intelligente, illuminando con l’arte e la cultura il Medioevo germanico.

E che dire di Margherita d’Austria (1480-1530), sposa bambina ripudiata, successivamente vedova dell’erede al trono di Spagna, finalmente felice con il duca Filiberto, signore di Savoia, ma presto nuovamente vedova! Margherita è presa da mille occupazioni, fra le quali la diffusione dell’arte e della cultura attraverso le opere di artisti, poeti e studiosi.

La biografia di Isabella di Castiglia (1451-1504) ci fa conoscere una donna giudiziosa e risoluta: dalle nozze segrete con Ferdinando d’Aragona, per sfuggire a un matrimonio che disapprova, alla scelta di collaboratori e funzionari capaci e non più soltanto di nobili origini; dalla “Reconquista” dei territori spagnoli meridionali in mano agli arabi, all’accoglimento della bizzarra richiesta fattale anni prima da colui che voleva arrivare in Oriente navigando verso Occidente, Cristoforo Colombo. 

Caterina de’ Medici (1519-1589), borghese italiana alla corte di Parigi, in un’epoca di cruente lotte religiose tra ugonotti e cattolici, fece del motto della sua insegna “Io porto luce e serenità” il centro della sua azione politica e diplomatica. Caterina, rimasta vedova, fece della tolleranza religiosa e della libertà di culto e di pensiero il suo baluardo.

Ed ecco Elisabetta d’Inghilterra, regina sensibile e moderna all’interno di un Europa tutta intrighi e tradimenti. Elisabetta ama il teatro, la musica, la poesia, ma, più di tutto, l’Inghilterra. Consolidato il suo potere con la vittoria sull’Invincibile Armata spagnola, Elisabetta mantiene alto il nome dell’Inghilterra sulla scena politica europea fino alle soglie del XVII secolo.

Con Maria Teresa d’Austria (1717-1780) ci si avvia al termine di questo interessante volume. Maria Teresa si rifiuta di trattare con i nemici prussiani che minacciano Vienna; chiede invece aiuto all’Ungheria e, con coraggio e tenacia, supera brillantemente la prova richiesta per essere acclamata regina di quel popolo: cavalca un purosangue fino alla collina di Santo Stefano, brandendo la spada in una scena a dir poco eroica. Molti eventi bellicosi porterà con sé la Storia durante il regno di Maria Teresa, ed  ella, con spirito guerriero ma sensibile, saprà degnamente affrontarli.

L’ultima biografia ci presenta la figura di Caterina di Russia (1729-1796), donna potente e spregiudicata, intelligente e colta. Incapace di accettare le umiliazioni che le reca il marito, Caterina si rende autrice di un “colpo di stato” in famiglia, nei confronti del governo ufficiale. La zarina è capace e ambiziosa, ma non sanguinaria. I primi anni del suo governo si ispirano alle teorie umanitarie degli illuministi francesi; ella cura in incognito, una rubrica su un quotidiano di Pietroburgo, affrontando temi delicati e scomodi.











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