giovedì 14 novembre 2024


12/11/2024 12:29:45 - Salento - Attualità

Samuele Carrino ha incontrato Diego, Luigi e Francesco Pio durante la proiezione del film presso il teatro Italia di Gallipoli

È stata una proiezione davvero speciale quella del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” avvenuta sabato scorso presso il teatro Italia di Gallipoli, speciale perché erano presenti 3 giovani componenti del team del movimento antibullismo Mabasta, Luigi Carratta, Diego Cellamare e Francesco Pio Manca, speciale perché era presente anche l’attore protagonista del film, il giovanissimo Samuele Carrino.

A due giorni dall’uscita della pellicola, avvenuta il 7 novembre, subito prima della proiezione serale, sono dapprima saliti sul palco i tre rappresentanti di Mabasta, Diego, Luigi e Francesco Pio, i quali hanno presentato al grande pubblico presente in sala la mission del loro movimento giovanile contro ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming. Successivamente è salito anche Samuele Carrino, l’attore che ha magistralmente interpretato il personaggio di “Andrea Spezzacatena”, il ragazzo 15enne che si è tolto la vita a causa di azioni di bullismo e cyberbullismo da parte di alcuni compagni di scuola. Samuele ha interagito col pubblico in sala, ha risposto a varie domande e, infine, ha ritirato la targa a suo nome.

Ricordiamo che Andrea Spezzacatena era un ragazzo come tanti, frequentava il secondo anno del liceo scientifico e aveva appena compiuto quindici anni sei giorni prima di morire. Un caso di cyberbullismo finito in tragedia. Su Facebook i bulli avevano creato una pagina che lo chiamava «il ragazzo dai pantaloni rosa», perché Andrea indossava dei pantaloni che erano stati schiariti per sbaglio dalla madre (nel film è Claudia Pandolfi). Eppure a lui piacevano lo stesso, gli piaceva essere eccentrico, mettersi lo smalto alle unghie. Aveva una migliore amica di cui era innamorato, interpretata da Sara Ciocca, con cui andava sempre al cinema e recensiva i film, e aveva conosciuto a scuola Christian (Andrea Arru), un amico che diventa presto uno dei peggiori persecutori.

Il ragazzo dai pantaloni rosa è una storia tremendamente simile alle tante che continuiamo a sentire ancora oggi. Il bullismo o il cyberbullismo è un problema che riguarda tutti, non smette di riguardarci quando si finisce di andare a scuola: è ciò che da anni Teresa Manes, madre di Andrea e autrice del libro da cui il film è tratto, prova a far capire attraverso gli incontri che organizza, impegnata nella lotta e nella prevenzione del bullismo. Il film diretto da Margherita Ferri e scritto da Roberto Proia è un grande strumento di questa lotta.

Così come strumento di lotta lo è anche il Movimento Mabasta, che da 8 anni va nelle classi in tutta Italia a rendere gli studenti stessi, attraverso l’applicazione dell’originale e testato Modello Mabasta, protagonsti attivi nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming. Il movimento è costituito da oltre 50 ragazze e ragazzi di 14-17 anni, egregiamente capitanati dal cofondatore e team leader Mirko Cazzato, oggi 23enne.

 











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