lunedì 30 settembre 2024


07/08/2010 19:06:28 - Manduria - Attualità

Manduria ed il suo Art attack

L’orgoglio cittadino alimenta il sacro fuoco dell'arte nella lunga notte dedicata al genio creativo ed esplode nel suo attacco d’arte. Archiviata, dunque, con successo, la  “Giornata dell'Arte, Manduria ai suoi artisti”, voluta dall’associazione culturale “Manduria Giovani”, datata 6 agosto, gongolante per questo colpo portato a segno, con il rilevante riscontro del pubblico, rientrato in pieno possesso delle aree urbane, interdette al traffico
per esorcizzare la calura di questa torrida estate.
Il reticolato artistico ha compreso corso XX Settembre, il Chiostro del Municipio, la villa Comunale,
piazza Commestibile, i luoghi, insomma, più rappresentativi, della nostra città, allestiti, è proprio il caso di dirlo, a regola d’arte, per consentire ad Apollo di imboscarsi nel nostro centro storico, nella forma destinata, dal genio umano, alla creatività, nei 100 artisti del loco che gli si sono consacrati, rigorosamente manduriani doc, come il Primitivo.
Firme autoctone del territorio, alcuni dei quali conosciuti a livello nazionale, esperti di fotografia, moda, umorismo e satira, artigianato a tuttotondo, musica, danza, canto, scultura su pietra e sassi nella misura del rock painting, gioielleria e bigiotteria, pittura declinata in tutte  le forge e materiali, allestimenti floreali, non plus ultra del modernariato artigianale, protagonisti di questo meeting delle cultura.
“Valorizzazione del territorio e delle risorse locali”: questo lo scopo della manifestazione, attraverso le parole del presidente dell’associazione, Tullio Mancino, che si è detto soddisfatto per il successo dell’evento, per la riuscita del quale sono state impiegate le migliori maestranze, nel tentativo di dare nuovo impulso ad una Manduria, che a giudicare da quanto emerso ieri sera, offre ai turisti più di quanto si immagini, rientrando a pieno titolo nella lista “dei comuni virtuosi offresi e cercasi”. Non solo friselle e vino, non solo pizzarieddi, ma tanto artigianato, sempre di più, rarità in via di estinzione, residuato da intenditori di fiere e mercatini.
Tra gli angoli più gettonati, quello di Paolo Piccione, vignettista-umorista di casa nostra, che ha rallegrato
ulteriormente l’allegra brigata dei festaioli per caso e per casa, con la verve delle sue vignette, con le frecciatine che non hanno risparmiato nessuno: dagli alti ministri, ai politici nostrani, dalle leggi approvate a livello
nazionale a quelle strettamente comunali, la storia del nostro paese, per farla in breve, a risate pungenti, nelle quali annegano verità scomode offerte all’attenzione degli amanti del genere, capaci di riconoscere e decodificare sottigliezze appena appena accennate, doppi sensi, fatti-paradosso. Medaglia d’oro naturalmente al Ministro Gelmini, la quale ha raccolto, come volevasi dimostrare, il favore della classe docente, nella vignetta di cui era la sola protagonista, emersa nelle tante: “Ipocriti....da piccoli tutti abbiamo sognato di distruggere la scuola, almeno io ci sono riuscita....”.
Inutile sottolineare l’unanime consenso degli spettatori, che l’hanno citata a metafora dei cold case di ultima produzione, croce e delizia di un’Italia alla Forattini. Alla fiera del “locale è meglio”, c’è posto anche per una sosta nel sociale, a favore della protezione degli animali, vittime dei classici abbandoni estivi da parte di padroni sconosciuti alla civiltà con l’ANTA Onlus. L’Associazione Nazionale Tutela Animali, presente su corso XX Settembre per parlare dei nostri amici a quattro zampe, pubblica accusa di padroni privi di pedigree. La musica fa da filo conduttore e cattura l’attenzione degli astanti, selezionati naturalmente per generi ed interessi, accompagnando l’operato di un gruppo di graffitari, autorizzati per l'occasione a sfogare il loro estro creativo su legno a suon di note rock.
Fucile, pinne ed occhiali, ed ora anche promozione del territorio, specchio di una società che cambia a favore del recupero della tradizione artigianale che sottrae all'hi-tech il monopolio del progresso, per tornare a fare della maestria delle dita, lo scalpello di tanti Da Vinci, tanto meno noti, quanto all'altezza di profondere il bello ovunque.

Mimmo Palummieri










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