lunedì 23 settembre 2024


11/08/2010 20:19:42 - Provincia di Taranto - Politica

“In Consiglio Regionale assenza di democrazia e in giunta regionale finanziamenti a senso unico”

 
 
“Dopo aver strumentalizzato a Taranto in campagna elettorale le questioni ambientali per mesi, a Bari improvvisamente per i consiglieri regionali di maggioranza tarantini, nonché per l’assessore Pelillo, non è importante fare arrivare a Taranto nove milioni di euro per l’Ambiente. Ma poi se ne stanziano sessanta per il San Raffaele del Mediterraneo: invece di cercare di rimuovere le cause delle malattie, si prepara un bell’ospedale in cui curarle…
Ma andiamo per ordine. Nel Bilancio della Regione Puglia erano stati approvati 60 milioni di euro disponibili per essere utilizzati su progetti di primaria importanza; in particolare la Maggioranza aveva espresso l’intendimento di utilizzarli per finanziare “in anticipazione” uno o più interventi già previsti nel PAR, senza però indicare quali.
Non avendo avuto nessun segnale da parte della Giunta su come questa intendesse impiegare i sessanta milioni, nonostante le reiterate richieste, nella seduta del Consiglio Regionale del 28 luglio scorso i consiglieri del PdL di Taranto Arnaldo Sala, Pietro Lospinuso e Gianfranco Chiarelli, nonché il capogruppo PdL Rocco Palese e altri consiglieri, hanno presentato tre emendamenti aggiuntivi con cui si intendeva destinare complessivamente 9 milioni di euro per contribuire alla soluzione di due problematiche particolarmente sentite sul nostro territorio: quella ambientale e, conseguentemente, quella della vivibilità del Quartiere Tamburi.
Con il primo emendamento “Contributo straordinario per il quartiere Tamburi di Taranto”, i firmatari chiedevano di concedere un contributo straordinario di 5 milioni di euro al Comune di Taranto per la realizzazione di interventi per il disinquinamento, la bonifica e la riqualificazione del quartiere Tamburi di Taranto.
Come spiegato da Arnaldo Sala nel suo intervento, tale esigua somma sarebbe stata “finalizzata solo ed esclusivamente a innescare un processo bruscamente interrotto qualche anno addietro da questo Governo regionale allorquando, in luogo dei 56 milioni di euro stanziati, finanziati, pronti e disponibili per quest’area della città di Taranto, sono stati bruscamente soppressi 50 milioni di euro”.
Nella discussione seguente alcuni consiglieri tarantini di Maggioranza arrivavano ad affermare che con questo emendamento invece si volesse solo strumentalizzare il grido di dolore delle mamme dei Tamburi…
Mentre i consiglieri di Minoranza votavano a favore dell’Emendamento, anche Eupremio Curto dell’UdC, la maggioranza votava per il No, anche i consiglieri tarantini Cervellera, Laddomada, Mazza, Mazzarano, nonché l’assessore Pelillo, mentre con altri quattro si asteneva il consigliere Donato Pentassuglia.
In seguito la minoranza presentava un secondo emendamento aggiuntivo per un “Contributo straordinario per la prevenzione ambientale nella città di Taranto”, con il quale si chiedeva di concedere un contributo straordinario di due milioni di euro alla ASL di Taranto per il potenziamento del Dipartimento di Igiene e Prevenzione.
Laconicamente il tarantino assessore al bilancio e alla programmazione Michele Pelillo, senza neanche aver voluto ascoltare i motivi che avevano portato alla proposta di emendamento, si limitava a rendere noto che il parere della Giunta regionale era contrario.
Si passava così alla votazione che aveva lo stesso esito della precedente: votavano a favore i consiglieri di minoranza, mentre la maggioranza votava per il No, anche in questo caso i consiglieri tarantini Cervellera, Laddomada, Mazza, Mazzarano, nonché l’assessore Pelillo, mentre continuava ad astenersi Pentassuglia.
Il terzo e ultimo emendamento proposto era teso alla concessione di due milioni di euro per il “Potenziamento dell’Agenzia Regionale Prevenzione Ambientale”, un finanziamento che, negli intendimenti dei presentatari, avrebbe potuto permettere all’ARPA di dotarsi di centraline per il monitoraggio del tenore dell’inquinamento a Taranto.
L’esito della votazione su questo emendamento è stato ovviamente uguale ai due precedenti…
In pratica con l’approvazione di questi tre emendamenti sarebbero stati destinati nove milioni di euro a favore delle questioni ambientali di Taranto.
È noto, come comunicato in conferenza stampa venerdì scorso, che in seguito la Giunta regionale ha deliberato di stanziare tutti i sessanta milioni di euro per la realizzazione del San Raffaele del Mediterraneo di Taranto”.
Questi avvenimenti portano ad alcune considerazioni: il modo di governare di questa maggioranza alla Regione Puglia non è aperto al confronto e alla costruzione di posizioni condivise a favore dei cittadini.
L’atteggiamento assunto dall’assessore Michele Pelillo ben rappresenta questo modo di governare la cosa pubblica: nessun dialogo nel Consiglio regionale, l’assemblea in cui siedono i rappresentanti eletti dai pugliesi, per poi prendere le decisioni da soli nella Giunta regionale, la “stanza dei bottoni”, decisioni imposte poi ai consiglieri di maggioranza ridotti così al ruolo di “yes man”…
Tra gli “yes man” manca all’appello Donato Pentassuglia che in Consiglio Regionale ha scelto di differenziarsi e di non appoggiare la “linea Pelillo”, astenendosi invece di votare No: il Pd tarantino è spaccato e con esso la vita politica di Provincia e Comune, una situazione penalizzante che sta arrecando notevoli danni al nostro territorio, per esempio consente al sindaco Stefano di continuare a governare in maniera ondivaga il capoluogo…
In ultimo la destinazione finale dei sessanta milioni, ovvero la realizzazione del San Raffaele del Mediterraneo a Taranto.
IL PdL di Taranto non è contrario a questo progetto ma vorrebbe conoscerne, e in caso condividerne, le modalità e le finalità.
Finora si è parlato solo dei finanziamenti “blindati” per la sua realizzazione, ma non è ancora chiaro come poi questo ospedale debba andare ad inserirsi nella Sanità jonica: affiancandosi ai due nosocomi esistenti, SS Annunziata e Moscati, andando così a rappresentare un centro di eccellenza come tante volte pubblicizzato, o prendendone invece il posto e assorbendo il personale?
Il PdL è tanto favorevole alla prima ipotesi, il San Raffaele rappresenterebbe in tal caso un valore aggiunto per la sanità jonica, quanto avverso alla seconda.
Il Governo regionale dovrebbe dire chiaramente se ritiene che la sanità jonica sia allo sfascio, tanto da avere bisogno di un nuovo ospedale gestito da terzi.
In tal caso non si capisce come, trasferendo tout court tutto il personale dei due nosocomi jonici nel nuovo ospedale, all’improvviso tutti diventino efficienti e capaci, come folgorati sulla strada di Damasco: se pessimi attori vengono messi in un bellissimo teatro, sempre una pessima commedia reciteranno…
Il PdL di Taranto ritiene invece che la sanità jonica vada meglio gestita e organizzata, e non subappaltata in toto a organizzazioni private milanesi; il vero obiettivo nell’Operazione San Raffaele del Mediterraneo che rappresenterebbe così l’ennesima “pompa idrovora” che aspira dal nostro territorio risorse finanziarie per trasferirle altrove, a Milano in particolare.
In tal senso condividiamo le perplessità della CGIL di Taranto che vuole sapere come saranno reclutati i dirigenti del San Raffaele del Mediterraneo e che garanzie abbia il personale dei due nosocomi jonici”.
 
PdL - Taranto










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