lunedì 23 settembre 2024


04/09/2010 19:36:17 - Manduria - Politica

Difficile ipotizzare il taglio di qualche assessore attuale

 
Lo strappo fra i tre consiglieri che hanno costituito il gruppo indipendente (Nicola Muscogiuri, Leonardo Moccia e Giorgio D’Uggento) e il resto dell’Amministrazione Comunale è ricomponibile?
E’ il quesito più ricorrente negli ambienti politici manduriani, al quale, crediamo, nessuno ha ora una risposta certa e concreta. Sia per le consistenti richiesti avanzate dai tre consiglieri (azzeramento di giunta e presidenza del Consiglio Comunale, nonché attribuzione a questo gruppo di un assessorato), sia perché in tanti, nella maggioranza di centrodestra, hanno storto il muso leggendo le pepate critiche che sono piovute nel corso della recente conferenza stampa.
Crediamo che difficilmente il sindaco Tommasino e il resto della sua coalizione accetteranno di azzerare tutte le cariche dopo appena quattro mesi dall’insediamento. Anche perché questo sarebbe un pericoloso precedente: altri consiglieri potrebbero seguire l’esempio e, quindi, rendere ingovernabile la città.
Un’altra motivazione che potrebbe far propendere per la prudenza nella richiesta di azzeramento delle cariche è la prevedibilissima difficoltà che nascerebbe nel ricostruire la giunta senza uno degli assessori in carica. Crediamo che i tre rappresentanti del PdL dovrebbero essere intoccabili non foss’altro perché si tratta dei primi tre consiglieri comunali eletti con la lista di questo partito, che, per entrare in giunta, hanno dovuto dimettersi dalla carica elettiva. In pratica, dopo aver contribuito in maniera rilevante, attraverso le preferenze personali, alla vittoria della coalizione, si ritroverebbero, dopo appena quattro mesi, fuori da tutti i giochi.
Riteniamo, inoltre, che neppure la Lista Girardi e l’Udeur (un assessorato a testa) rinunceranno, a cuor leggero, al loro rappresentante in giunta. C’è poi l’assessorato in quota ad Alleanza di Centro: se si sacrificasse quest’ultimo, crediamo che possa poi essere naturale la presa di distanza dalla maggioranza dei due consiglieri che sono rimasti in questo partito. In altre parole, si riconquisterebbe l’assenso di tre consiglieri, ma si perderebbe l’appoggio di altri due.
Eppure l’out out di Muscogiuri, Moccia e D’Uggento sembra senza alternative.
«Valuteremo di volta in volta i provvedimenti e ci comporteremo di conseguenza» hanno affermato. «Se non ci saranno novità sino al riequilibrio di Bilancio? Se non saremo coinvolti attivamente nella gestione amministrativa, potremmo votare contro».
E a quel punto la maggioranza disporrebbe, dopo appena sei mesi di legislatura, di appena 16 voti su un plenum in Consiglio di 31…










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