lunedì 30 settembre 2024


23/09/2010 14:47:47 - Manduria - Attualità

Una precisazione doverosa per chiarire un equivoco

 
«L’associazione animalista Gaia di Manduria non ha mai avuto in affido i cani di Leporano che, tempo fa, furono bruciati da ignoti».
Quest’episodio, di brutale violenza, si verificò nei primi giorni di settembre a Leporano. Come si ricorderà, ad alcuni cuccioli (tre o, probabilmente, quattro), ignoti versarono probabilmente un liquido infiammabile, appiccando poi le fiamme. Due di loro morirono carbonizzati. Un terzo, Miky, si salvò, anche se riportò delle bruciature. Un quarto, forse, riuscì a fuggire. Due di questi cani sarebbero stati dati in affido ad altrettante famiglie di Torino proprio all’indomani dell’episodio.
A portare all’attenzione pubblica il fatto fu una signora animalista di Leporano, Anna Mezzapesa, presidente di “Quattro-cani-per-casa”, che da anni accudisce gli animali che vagano sul territorio, la quale avviò una petizione on line, indirizzata al sindaco di questo Comune, innanzitutto per stigmatizzare l’episodio e, poi, per stimolare l’Amministrazione a costituirsi contro gli ignoti autori della barbarie.
La stampa diede un gran risalto all’episodio, riportando però una inesattezza: questi cuccioli non sono mai stati custoditi dall’associazione animalista “Gaia” di Manduria, da anni meritoriamente attiva a favore degli “amici “ a quattro zampe, che è dunque completamente estranea alla vicenda.
“Gaia” è conosciuta e stimata per l’opera di puro ed encomiabile volontariato dei suoi soci a favore della tutela dei cani. Ha spesso lanciato campagne di adozioni dei cani randagi e, molte volte, con i fondi personali dei soci, li ha curati, sempre con professionalità, competenza e amore, supplendo, in tantissimi casi, all’assenza degli enti che, per ruolo, dovrebbero rivolgere maggiori attenzioni verso i più fidati amici dell’uomo.
E’ sempre dunque meritoriamente in prima fila per combattere talune crudeltà di tanti uomini che abbandonano i cani (a volte intere cucciolate), alimentando l’antipatico fenomeno del randagismo. In quest’opera i soci di “Gaia” dedicano molto tempo e tante energie. E, sicuramente anche per questa nobile attività, tempo fa Gaia fu invitata a partecipare ad un importante forum internazionale di associazioni animaliste.
«Non abbiamo mai avuto in affido quei cani bruciati a Leporano» chiariscono i soci dell’associazione Gaia. «Abbiamo appreso dalla stampa la notizia, ma non siamo mai intervenuti personalmente con nostri soci».
Ragion per cui nessuna responsabilità può essere ascritta all’associazione di animalisti manduriani su un’eventuale non perfetta custodia dei cani.
«I veri responsabili dell’episodio sono coloro che hanno abbandonato quei cuccioli e, chiaramente, anche coloro che si sono macchiati della crudeltà di bruciarli vivi» afferma la presidente di Gaia, Luigina Parco. «Nessuna responsabilità può essere ascritta, invece, a coloro che li custodivano: si tratta di animalisti che vogliono bene ai cani. A differenza di chi alcuni che, pur preposti, non assolvono al compito di curare i cani randagi e di qualcuno che ha inteso vergognosamente speculare su questa vicenda, finendo per fare del male ai cani stessi».










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